Quando esci fuori dagli schemi, non segui la moda, ti comporti in modo strano e non partecipi agli aventi sociali diventi reietto per modo di dire e gli altri ti giudicano male se invece di giocare con un iPad ti metti a leggere un libro in pubblico. La maggior parte dei ragazzi della nostra generazione pensa che la propria reputazione sia la cosa che conta di più al mondo e che per non scalfirla fare la pecora sia la cosa migliore, ma io non penso che loro sappiano che si stanno comportando da tali. Io credo che la massima vittoria che un ragazzo della nostra età possa raggiungere oggi sia quella di esprimere il proprio modo di essere, con le nostre virtù e le nostre pecche, perché è molto meglio essere giudicati male per quello che siamo che essere giudicati bene per quello che non siamo. Mi guardo intorno e vedo il bisogno di alcuni di liberare il proprio Io, ma essendo schiavi della società di oggi, che non dimentichiamo è formata da loro stessi, cercano di assomigliare agli altri per evitare per l’appunto di essere giudicati come strani. Ma in realtà gli “strani” non sono altro che le persone che non hanno avuto paura di mostrarsi per come sono senza i limiti che si creano quelli che credono di seguire la moda. Chi è schiavo della moda che la società impone si crede in bilico tra l’essere accettati e l’essere rifiutati e che quindi occorra una scelta definitiva che possa determinare il proprio status sociale. Io credo invece che la scelta sia tra l’essere se stessi e non esserlo ignorando l’opinione che gli altri hanno su di te. E come diceva il filosofo francese Jean Paul Sartre “Noi siamo le nostre scelte”. Perciò per chi mi ascolta e sta leggendo questa mia piccola riflessione e la giudicherà noiosa, lo invito a pensare più di tutti sull’esplicito significato di essa perché molti pensano che ci sia un solo modello di vita a disposizione in vetrina. Ma io vi dico, pensate di testa vostra e sarà tutto più semplice.