Perché si viaggia? Qual’è la vera metafora che si nasconde dietro l’irrefrenabile desiderio di muoversi? Quella di conoscere nuove culture, di vedere nuovi mondi, o forse per conoscere meglio noi stessi? I motivi per cui si viaggia s’intrecciano e si dipanano lungo il filo delle più diverse ragioni, e prima o poi il viaggiatore è costretto a fermarsi e a confrontarsi con tutto il corollario di domande e riflessioni che ne conseguono. Può sembrare assurdo viaggiare e doversi interrogare sulle motivazioni che ci spingono a farlo, si può viaggiare semplicemente per il piacere di farlo? Certo, ma anche li si nasconde una motivazione più profonda: la ricerca della felicità. E forse, alla fine del viaggio, la vera metafora è solo quella d’aver accumulato dei bei ricordi… una delle poche cose che nella vita può fornire la misura d’aver vissuto veramente… Quante parole sono state spese, quante metafore sono state scritte, quante fini similitudini sono state coniate, e tutto per trovare un senso comune che potesse racchiudere una parvenza di significato che pure scivola in mille rivoli, cangia in mille sfaccettature e sembra non lasciarsi mai afferrare. Si viaggia per spirito d’avventura, per conoscere altri popoli, per andare alla scoperta del mondo ed accorgersi poi che quello a cui hai sempre anelato è li, appena dietro il giardino di casa. Si viaggia per imparare ad amare o per essere amati, per lenire un dolore o per dare sfogo alla rabbia, perché spinti da una fede cieca o perché non si ha più nulla in cui credere. Si viaggia per aiutare il prossimo o per farsi aiutare, perché si è amici o per fare nuove amicizie. Si viaggia per incontrare qualcuno o per abbandonare qualcun’altro, per non saper attendere o perché abbiamo atteso troppo, per indagare nel profondo della nostra anima o per fuggire da se stessi… Non è forse tutta la vita un breve viaggio verso una meta oscura? Più si scende in profondità e invece che trovare una risposta, sembriamo saper accumulare solo altre domande. Perché viaggiare è in fondo uno stato dell’animo, a cui non si può chiedere ragione della sua esistenza, esiste perché noi esistiamo. Sant’Agostino diceva: “Gli uomini viaggiano per stupirsi degli oceani e dei monti, dei fiumi e delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi” e poi ancora Goldoni: “Chi non ha mai viaggiato è pieno di pregiudizi.” Io dico “C’è un posto, da qualche parte nel mondo, dove si narrano storie mai udite, dove il colore del cielo si trasfonde in mille arcobaleni, dove ogni più piccola emozione può divenire un incanto, dove puoi perderti negli occhi di un magico incontro. C’è un posto, da qualche parte nel mondo, ma non c’è viaggio senza ritorno, per scoprire che il più fantastico dei viaggi, è dentro alle cose che ami.