Tutte le settimane in seguito a quello spiacevole inconveniente, ogni giorno dopo aver studiato per qualche ora, Giacomo scendeva le scale e apriva le finestre mentre Teresa cantava e tesseva la sua tela. Un giorno durante una delle loro passeggiate Teresa vide un nido, nascosto trai rami di un alberello basso. All’interno dei bastoncini intrecciati, c’era una mamma pettirosso sulle sue uova , presto si sarebbero schiuse aveva detto lei, e gli uccellini avrebbero preteso dei vermetti da mangiare. Per quando si fossero schiuse, lei e Giacomo avrebbero portato loro alcuni insetti. Poi continuarono la propria passeggiata. passò ancora del tempo, scalarono a fatava i dolci pendii della collina e Teresa riuscì a sentire, a pochi metri di distanza da dove avevano trovato il nido, il pigolio di una nuova vita. si stacco dal braccio di giacomo e si mise a correre verso il cespuglio fittizio quando si inginocchiò cominciò ad urlare :<<giacomo, giacomo!vieni=”” a=”” vedere!=””>> Giacomo cominciò a correre verso il cespuglio . Arrivato ai suoi piedi, si inginocchiò anche lui. Nascosti tra le foglie, sul nido di rami spinosi oltre a mamma pettirosso c’erano altre tre creature , spennate e bruttine , ma era vita nuova e la vita per Teresa e giacomo non era brutta per niente. Teresa si alzò, quando si girò e guardò in basso, le vertigini la assalirono e dovette chiudere gli occhi per qualche secondo. giacomo la guardò riprendere a camminare con un macigno sul cuore, sapeva che Teresa stava male, e sapeva anche che l’unica cosa che adesso l’avrebbe spinta scalare la collina era il pigolio degli uccellini in lontananza , che richiamavano cibo. continua..