Quale è il linguaggio preferito dell’anima? La poesia, l’arte, la bellezza, la danza, la musica, il canto, la felicità, la natura… sono tutti linguaggi dell’anima. Si tratta di forme di comunicazione non verbale, lontana dai ragionamenti razionali, dai percorsi logici… L’emisfero sinistro del cervello è messo in secondo piano, il più sciovinista, lucido, freddo, calcolatore lascia il posto al destro con la sua effervescente creatività, con le sue capriole sulle emozioni, con i giochi delle sensazioni, con i guizzi delle intuizioni. I linguaggi aulici, seriosi, i toni gravi e grevi, le tinte cupe e meste si sciolgono, evaporano inghiottiti da scintillanti colori, da intensi e delicati profumi, da suoni squillanti ed armoniosi. Il linguaggio dell’anima è una sinestesia di emozioni e pensieri, di sentimenti e sogni di cristalli luccicanti e teneri sapori, che esplodono in guizzi d’ingegno, in effluvi di felicità, in esistenziali risate. Ridere è una peculiarità dell’uomo. Non c’è nessun animale che ride. E’ un sussulto del corpo ed un’esplosione dell’anima, un’energia centrifuga che, una volta uscita da noi, ricade su di noi fecondandoci di forza e felicità. Intuire il senso del buffo e del ridicolo della realtà e afferrarne l’aspetto paradossale, significa poter godere di una vista più ampia sul mondo. L’umorismo ci permette di guardare senza ipocrisie a noi stessi e alla nostra vita e, in questo modo, di affrontare le nostre paure. Saper ridere di noi stessi e di ciò che ci circonda fa stare bene e fa star meglio anche nelle piccole e grandi catastrofi della vita. ” un giorno senza un sorriso è un giorno perso” diceva Charlie Chaplin, non bisogna mai abbattersi, anche se la vita ci sembra ingiusta dobbiamo sempre guardarla da un’altra prospettiva, ” la vita è come uno specchio” diceva Jim Morrison ” ti sorride se la guardi sorridendo”. Ridere è linguaggio dell’anima perché riesce a cogliere il lato positivo nelle avversità, perché ci costringe a rivedere il nostro carnet di priorità ela nostra mappa dei valori, perché esprime l’essenza più pura e più vera dell’uomo, la sua intrinseca natura, la sua vocazione, alla felicità, al benessere in tutte le sue dimensioni fisiche, mentali, emotive, spirituali, relazionali. “Fino a quando il mio cuore sarà al suo posto io andrò avanti. Se la passione c’è, perché fermarsi? Ci sarà probabilmente un punto di rendimento decrescente, un punto in cui la mia forza inizierà a scemare. Fino ad allora, mi limiterò a tenere il passo, mettere un piede davanti all’altro al meglio delle mie capacità. Sorridendo, per tutto il tempo”. – Dean karnazes-.