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venerdì, Novembre 22, 2024

Auspichiamo il ripensamento sul no al rinnovo della convenzione a Radio Radicale

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radioradicale2E’ stato scritto precedentemente della vitale importanza del finanziamento pubblico alla stampa. Nei giorni scorsi due “eventi” che hanno riguardato il mondo dell’informazione.Il primo: la volontà del Governo Conte espressa dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega all’editoria Crimi, di non rinnovare la convenzione a Radio Radicale, radio che nacque alla fine degli anni ’80 da una idea di militanti radicali, Radio Radicale che fu la voce di battaglie referendarie che hanno reso più civile la società italiana, due su tutte divorzio e aborto. Radio la cui ragione sociale principale è trasmettere i lavori parlamentari integralmente e senza commenti con annesso archivio di esse. Il secondo, la morte di Massimo Bordin raffinato giornalista e già direttore della radio, e conduttore di un indimenticabile rassegna stampa, “Stampa e Regime”. Questi due eventi hanno riportato nel dibattito politico nuovamente il ruolo della informazione, più pluralismo dell’informazione è garanzia di democrazia. Auspichiamo il ripensamento del governo sul no al rinnovo della convenzione. Sarebbe anche una “concessione” alla memoria di Massimo Bordin.   Vittorio Alfieri

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