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sabato, Novembre 23, 2024

Istituto di Riabilitazione di Montecatone (Imola), un esempio per tutti, in primis per la Sicilia, da sempre fanalino di coda

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2Montecatone-RehabilitationEccellenza del bel paese e non solo. Si racconta di una struttura sanitaria pubblica: Istituto di Riabilitazione di Montecatone (Imola),facente parte del servizio sanitario dell’Emilia Romagna. Il nosocomio è specializzato nella riabilitazione di soggetti con lesioni midollari. L’ospedale si trova in zona collinare, 200 Mt, a 5km da Imola, al centro di un parco la cui dimensione è 40.000 mq. Gli edifici furono costruiti nel 1934, padiglioni Collina e Paolini, in seguito nel 1973 fu aggiunto il padiglione Monbello e parte dei vecchi edifici adibiti ad altre finalità, ad esempio casa accoglienza che fornisce un importante servizio per i familiari dei degenti. Le prestazioni fornite dalla struttura contano un’area critica, con due reparti di rianimazione, intensiva e subintensiva, di 18 posti letto. Unità spinale con reparti acuti e subacuti, 88 posti letto, occupati soprattutto da pazienti provenienti da altre regioni e anche internazionali, l’ospedale gode infatti di ottime referenze europee ed un centro di riferimento nel panorama del continente mediterraneo. Altro reparto è quello delle gravi cerebrolesioni acquisite, 22 posti letto. Infine un reparto speciale, 22 posti, che si occupa delle complicanze che sorgono in persone affette da lesione midollare, di natura urologica, trattamenti arti superiori e inferiori, dolore neuropatico, cutanee. Esiste un day hospital, 8 posti letto e servizi ambulatoriali quali fisiatrici, neurofisiologici, urologici,si può effettuare oltretutto idroterapia. Si è parlato dell’aspetto clinico del centro, al quale va aggiunta un’infrastruttura di ricerca e innovazione, quest’ultima assistenziale. Fin qui la struttura di cura, in senso stretto. Poi il percorso socio educativo, la cui finalità è fornire gli strumenti a paziente e familiare (caregiver) per il ritorno a casa e alla quotidianità. Le figure professionali che si occupano dell’iter sono alcune mediche, poi psicologi, paramedici, terapisti occupazionali, logopedisti, altri sociali, educatori e assistenti. Le attività sono molteplici: accettazione della nuova condizione, rieducazione della parola, operazioni come l’igiene, vestire e mangiare, burocrazia inerente alla disabilità acquisita, a tale proposito c’è uno showroom per gli ausili, carrozzina elettrica e non, sollevatori, deambulatori. Infine consulenze per avere un’abitazione adatta, attività ludiche ed anche pet terapia. Tutti i servizi e le attavità sono fornite da personale altamente sensibile oltre che professionale, dove si instaurano relazioni umane in situazioni difficili (eufemismo), tra tutte le componenti, personale medico, paramedico, della ristorazione, intrattenimento, pazienti, parenti, che accrescono il bagaglio umano di tutti gli attori di un microcosmo, relazioni che in molti casi durano nel tempo nonostante la distanza. Insomma non è a sproposito l’avverbio, “eccellenza”.

Vittorio Alfieri

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