Il primo fu l’attentato alle torri gemelle, che fece più vittime: 2603, altri 24 dispersi, a quelle vanno aggiunti i morti del Pentagono, 125 e i 44 del volo United Airlines, 93, che presumibilmente doveva raggiungere il Campidoglio o la Casa Bianca. 411 vittime tra i soccorritori, 204 i passeggeri, 19 gli attentatori. Questo evento provocò la reazione statunitense che il 7 ottobre iniziò la guerra, tutt’ora in corso, in Afghanistan: stime in difetto calcolano in più di 200mila i deceduti, nel 2003 la guerra in Iraq terminata nel 2011, stime dei caduti oltre 500mila. Totale in difetto, più 700mila morti. I fatti dell’11 settembre cambiarono lo stile di vita perché restrinsero alcune libertà personali, quali quelle di movimento, controlli più invasivi sulle persone e in un’accezione più ampia, di religione e d’espressione, quantomeno pubbliche, perché si è riconosciuti, sul web invece si garantisce parecchio l’anonimato. La libertà di parola esiste forse anche eccessivamente, tutti sappiamo tutto e chiacchieriamo, dimenticando soprattutto in questi giorni la competenza. Esiste e troppo sul web la libertà d’odio politico, sociale, etnico, calcistico. L’evento Coronavirus cambierà la nostra esistenza? Sicuramente quella economica, la ricaduta è già nelle borse, nell’economia reale le conseguenze saranno gravi, lo sostengono tutti gli economisti mondiali, poi la storia economica insegna che queste crisi comportano opportunità, adesso negli speculatori della fobia altrui, vedi mascherine. Sull’economia italiana si annunciano dure ripercussioni, per alcuni esiziali. Il quadro descritto è funesto. Una potrebbe avere una conseguenza nobile, “l’economia dell’anima” e portarci in eredità la solidarietà, l’egoismo etico, l’uguaglianza. Covid19 non sta risparmiando nessuno, politici, calciatori e premi nobel (lo scrittore Luis Sepulveda), allora sì che #celafaremo non sarà retorico.
Vittorio Alfieri