“È obbligatorio nei luoghi pubblici e aperti al pubblico l’utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca. Il dispositivo protettivo deve, comunque, essere sempre nella disponibilità del cittadino nella eventualità in cui ne sia necessario l’utilizzo”. Lo dispone l’Ordinanza del Governatore Musumeci (la n.21 del 17 Maggio scorso) in tema di emergenza sanitaria, valida in tutta la Sicilia. Anche l’Amministrazione comunale di Marsala che, sul punto, aveva di fatto anticipato la disposizione regionale, si uniforma al provvedimento revocando – in una logica di piena collaborazione istituzionale – l’Ordinanza sindacale di venerdì scorso (la n.50), rimandando al provvedimento regionale per la disciplina sull’utilizzo delle mascherine. “Invito a rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro anche con la mascherina indossata, afferma il sindaco Alberto Di Girolamo. Sono tante le persone con le quali si può venire a contatto anche involontariamente: con la mascherina ci tuteliamo e rispettiamo pure gli altri”. In merito, il sindaco di Marsala risponde anche a quei consiglieri comunali che hanno presentato mozioni e avvalorato petizioni contro la sua Ordinanza: “Che faranno ora, raccoglieranno firme anche contro il Governatore Musumeci”? Il punto è invece un altro, perché preoccuparsi della salute pubblica è compito delle Istituzioni, soprattutto in un tremendo periodo come quello che viviamo da due mesi. La tutela dei cittadini non è mai eccessiva se è minacciato il bene dell’intera comunità e Venerdì scorso – dopo le tante segnalazioni che mi sono giunte per il mancato rispetto della distanza di sicurezza in alcune zone della città – il problema della salute di tutti si poneva con urgenza ed ho agito subito, com’era mio dovere”. Per quanto riguarda la durata dell’obbligo della mascherina, l’Ordinanza regionale fissa il termine del 7 Giugno, fermo restando che la durata dell’emergenza Covid 19 – come da Decreto del Governo nazionale – è fissata al prossimo 31 Luglio. Periodo entro il quale, pertanto, potranno ancora emanarsi provvedimenti d’urgenza a beneficio della salute pubblica.