La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno in Città ed ha lasciato stupiti in molti. L’arresto del Direttore generale dell’Asp Fabio Damiani e di altre persone fra cui anche il responsabile dell’emergenza coronavirus siciliano, Antonio Candela, testimonia come ancora la corruzione negli appalti pubblici non è mai venuta meno. “Mi complimento con i magistrati e con gli uomini della Guardia di Finanza che hanno condotto la brillante operazione con la quale è stato scoperto un giro di corruzione nell’ambito sanitario regionale che ci lascia esterrefatti – sottolinea il Sindaco Alberto Di Girolamo. Ciò testimonia che questo bubbone è più che mai radicato e diffuso. I reati contestati agli accusati sono di una gravità inaudita.
Gli arrestati di oggi sono accusati, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e turbata libertà degli incanti. “Visto il coinvolgimento nell’operazione anti corruzione del Direttore generale dell’Asp di Trapani – continua il primo cittadino marsalese – stiamo anche valutando la possibilità di costituirci parte civile visto che è stata lesa l’immagine della nostra provincia e della nostra città e che, di recente, lo stesso manager aveva mosso dure e infondate critiche alla nostra Comunità trapanese.