E dopo le classi sociali ,esistenti prima della rivoluzione francese ,clero, nobiltà e terzo stato, quelle industriali di cui parlava Karl Marx, capitalisti e lavoratori. Per Stalin, il Pcus e il suo apparato, i proletari dell’industria, infine quelli dell’agricoltura. Che la pecunia governi il mondo è un’ovvietà degna del Catalano di Quelli della notte. Ma nel 2021, anno due dell’era pandemica, che si auspichino le classi del vaccino, è surreale oltremodo. L’idea(?) è della neo assessora al welfare e vicepresidente della Lombardia, la meneghina Letizia Moratti. La proposta di questa luminare del pensiero contemporaneo è di assegnare i vaccini alle regioni in proporzione al Prodotto Interno Lordo della regione, unitamente a mobilità, zone più colpite dal virus e densità. Signora Brichetto Arnaboldi in “arte” Moratti, per le classi sociali da Covid-19 le ha immaginate, ma uno dei 4 parametri da prendere in considerazione per determinarle è la densità. Quella densità nella boutade, perché tale la vogliamo considerare, da lei espressa sembra mancare alla sua persona. D’altronde nelle boutade ha degna compagnia nella persona di Giovanni Toti che ebbe a dire :“Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid 19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”. E noi che pensavamo non di averle abolite ma quantomeno mitigate, in nome di quel valore di cui tutti ci riempiamo la bocca, l’uguaglianza. E non sono due persone qualsiasi ad avere manifestato il concetto, ma due esponenti del ceto politico più importanti del belpaese. A quando le classi sociali del comprendònio…
Vittorio Alfieri