Non ci facciamo mancare nulla in provincia di Trapani e il riferimento va alle boutade di sacerdoti del territorio, precisamente padre Bruno de Cristofaro del santuario “Nostra signora di Fatima” di Birgi a Marsala e Don Michele Crociata, parroco di Castellammare del Golfo. Il primo è abbastanza attivo sui social e l’anno scorso, in estate, fu tra i sostenitori della manifestazione in piazza della Repubblica – la Loggia – a Capo Lilibeo, poiché ritiene liberticida, a meno che non abbia cambiato opinione, il ddl Zan contro l’omotransfobia, che ha avuto l’approvazione alla Camera dei deputati. La sua motivazione in una lettera aperta d’allora: “In molti mi hanno chiesto come mai appoggio la veglia che si terrà contro l’approvazione del ddl su omofobia e transfobia. Il motivo è molto semplice, ed è che io credo fermamente nella libertà. Nella libertà di opinione, nella libertà di pensiero, nella libertà di espressione. Libertà che è messa in serio pericolo, anzi che è definitivamente negata dal ddl contro l’omofobia. La posta in gioco infatti non è la violenza o l’ingiusta discriminazione contro le persone con tendenza omosessuale […]. Chiunque subisce un’aggressione, verbale o fisica che sia, è già tutelato dalla legge. Istituire una categoria di persone più tutelata di altre, è quanto di più antidemocratico e anti egualitario si possa pensare. In tal senso, il ddl contro l’omofobia farebbe cadere uno dei principi cardine di ogni democrazia: ossia, che LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI. Di più, sotto l’ambigua fattispecie di reato non meglio definita come “incitamento all’odio omofobico” si farà ricadere ogni forma di dissenso rispetto al pensiero LGBT […]. È a dir poco inquietante: vogliono introdurre nell’ordinamento giuridico italiano il REATO DI OPINIONE. Come nel ventennio fascista. Tutti dovrebbero capire che adesso LA POSTA IN GIOCO È LA LIBERTÀ DI OPINIONE”.
Successivamente, nella giornata della memoria, paragonò l’aborto all’olocausto in un video su youtu.be. Ultima sortita sull’istituzione registro dei “bambini mai nati” voluto dal Consiglio comunale di Marsala. Si conosce bene la vicenda, l’assise decise anche di dare un cippo funerario con numero al feto e trascriverlo sul registro, indipendentemente dalla volontà dei genitori . E la libertà propugnata dal prete sul ddl e “LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI”, non vale per i genitori di un aborto spontaneo o terapeutico o anche volontario, che non desiderano l’individuazione del feto, come recita la legge? Adesso Don Crociata commenta un post che consiglia alle donne che subiscono violenza dal partner, anche una sola volta, di rivolgersi alle forze dell’ordine, in questi termini: “Beh! Il tuo consiglio, […], mi sembra un po’ eccessivo. Tra marito e moglie… può capitare. Esiste anche il grande valore del perdono vicendevole, della tolleranza, dell’amore per i figli, della consapevolezza di essere, nonostante tutto, un cuor solo e un’anima sola… Può capitare, dunque. Non bisogna, però, mai esagerare, comunque. La perfezione su questa terra non esiste. Anche le mogli, del resto, talvolta mancano nei confronti dei mariti e… ciò non significa affatto…”. In passato il sacerdote aveva criticato Don Luigi Ciotti di fare politica. Lui cosa ha fatto nella fattispecie? Si aggiunge, della peggiore specie. Sì, non ci facciamo mancare nulla… Vittorio Alfieri