Adottare un circuito “Covid-free” in cui le attività di ristorazione e quelle connesse certifichino l’adesione a tutte le forme di misure di sicurezza anti-Covid previste, per consentire un accesso in sicurezza ai locali (anche tramite passaporto vaccinale) e, dunque, una riapertura graduale ma certa e il riavvio delle attività generali della ristorazione. È questa una delle richieste che Ristoworld Italy, l’associazione di cucina, turismo e difesa del made in Italy, tramite lo studio legale Giuseppe Emanuele Greco di Palermo ha inviato alle massime autorità dello Stato. Non è la prima volta che Ristoworld scrive al Governo lamentando l’inutilità degli aiuti messi in campo dai vari Esecutivi a favore della ristorazione e del turismo in questa devastante emergenza e l’assoluta mancanza di rispetto per le categorie costrette alla chiusura (dopo avere peraltro realizzato i costosi adeguamenti richiesti dalle normative) e private di una qualsivoglia minima certezza sui tempi della riapertura. Sullo sfondo, si avvicinano sempre più le sabbie mobili della stagione estiva ormai alle porte con il blocco della banchettistica, specie quella matrimoniale, che rappresenta un pilastro economico importante per tutto il settore. «Questo assordante silenzio è riuscito a trasformare uno dei momenti più belli per i futuri sposi e le famiglie, quello appunto delle tappe di avvicinamento al grande evento – commenta il presidente Ristoworld, Marcello Proietto di Silvestro –, in un vero e proprio incubo. E i ristoratori, operatori della banchettistica e del catering e tutto l’indotto (fotografi, fiorai, auto, musica, animazione, servizi in generale) vivono in un totale delirio con cancellazioni di date, corse all’acquisto delle materie prime senza una politica di risparmio e con inevitabili maggiorazioni, sconquasso totale delle politiche di occupazione con migliaia di lavoratori a casa e senza prospettive».
«Assistiamo a questo osceno balletto di competenze e da mesi chiediamo provvedimenti seri e concreti a favore della ristorazione e del turismo messi a dura prova dalla pandemia e dagli effetti nefasti di chiusure ingiustificate e non suffragate da nessuna evidenza scientifica. Fino a questo momento abbiamo avuto un atteggiamento prudente e con grande senso di responsabilità abbiamo lavorato per riportare la calma nei momenti critici: adesso la situazione è diventata esplosiva. Gli operatori della ristorazione – conclude il presidente Proietto di Silvestro – vogliono risposte concrete e date certe sulla riapertura: lo merita un comparto produttivo che assieme al turismo rappresenta la corazzata dell’economia italiana che sta affondando nell’indifferenza generale». E se fra 15 giorni non ci saranno risposte, avvisa l’avvocato Giuseppe Greco, anche ipotizzando un costituendo tavolo tecnico, l’unica strada percorribile rimarrà quella legale.