N.Chomsky filosofo, attivista politico e autore della teoria “grammatica generativa”, è il più apprezzato e seguito intellettuale dalla sinistra radicale degli Usa e mondiale. Una precisazione essenziale: le ragioni del conflitto (e menomale) si stanno esprimendo in piena autonomia di pensiero e senza censura. Nel suo ultimo saggio l’accademico delinea le cause dell’invasione russa, partendo da una premessa fondamentale: “L’invasione dell’Ucraina è un grave crimine di guerra. È sempre opportuno ricercare spiegazioni, ma non ci sono giustificazioni o attenuanti”. Cita documenti riservati e il riferimento è al summit del 3 dicembre 1989 tra Bush padre e Gorbaciov svolto a Malta dopo la caduta del Muro di Berlino che decretò diplomaticamente la fine della guerra fredda. Al termine non fu siglato nessun atto ufficiale, in modo informale si racconta che il presidente degli Usa, in cambio della riunificazione della Germania, promise che la Nato non si sarebbe espansa ad est. Che l’azionista di maggioranza dell’organizzazione atlantica erano e siano gli States è fuori discussione, ma l’inquilino della casa bianca non è sempre lo stesso, dopo Georgre senior ci sono stati Clinton-George jr-Obama-Trump-Biden, e non essendoci nessun documento ufficiale il resto va da sé, anzi ne esiste uno firmato “Il memorandum Budapest” nel 1994 tra Usa, Russia, Regno Unito ed Ucraina e successivamente da Francia e Cina che a determinate condizioni rispettate da Kiev, ed accadde, si garantisse l’integrità territoriale dell’Ucraina dell’epoca che comprendeva la Crimea e il Donbass, è fattuale che sia stato disatteso -perifrasi. Putin sostiene che l’Occidente era pronto ad occupare territori russi, sarebbero la penisola di Yalta e le regioni di Lugansk e Donetsk. Tutto ciò che sta succedendo a Mariuopol, Odessa e Kharkiv è figlio della storia e sono le ragioni della guerra in Ucraina, che desidera il diritto all’autodeterminazione. L’auspicio all’indomani della giornata dell’Europa è che la stessa riesca a mediare, fermo restando la distinzione tra aggressore ed aggredito.
Vittorio Alfieri