“A trent’anni dall’eccidio di Capaci è sempre viva la figura di Giovanni Falcone. Da magistrato scrupoloso qual era, Falcone con la sua attività d’indagine riuscì a far condannare, finanche in Cassazione, i boss di cosa nostra”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana “Del giudice Falcone – continua Lo Curto – ricordo anche lo spirito riformatore che contrassegnò la sua attività al servizio del ministero della Giustizia: fu infatti l’ispiratore delle misure adottate nel 1991 sulla carcerazione cautelare aggravata, sull’ausilio dei collaboratori di giustizia e sulla istituzione della Procura nazionale antimafia. Sono convinta – aggiunge Lo Curto – che un uomo vive ancora se continua a darci una guida nella nostra opera quotidiana: Giovanni Falcone ci ha insegnato che la pratica della legalità e della trasparenza non deve essere un’arida osservanza delle leggi, ma un fatto culturale che deve appartenerci per essere liberi e progredire”.