Oreste ritiene che gli uomini siano “condannati alla libertà”, cioè che non abbiano scelto di esistere né di essere liberi, ma che tuttavia lo siano e soprattutto che, essendo liberi, essi siano totalmente responsabili delle proprie azioni, non potendo attribuirne la colpa a leggi o norme altre rispetto a sé. Chi esprime il pensiero è un personaggio immaginario della mitologia greca che, con il sostegno della sorella Elettra, realizza l’omicidio della madre Clitennestra, colpevole di avere ucciso il padre Agamennone e di essere l’amante del cugino dello stesso, Egisto. Il concetto di Oreste attraverso la mano di Eschilo è condiviso da uno dei maggiori esponenti dell’esistenzialismo J.P. Sartre. L’Ucraina può essere Oreste e come tutti noi non ha chiesto di nascere, è stata generata ma non dai russi, anzi è accaduto al contrario con la Russia di Kiev. Erano liberi gli avi degli ucraini, probabilmente felici della pena che, nel tempo, i mongoli, gli ottomani e lo zarismo hanno raccontato di averli liberarti per donare loro una sorte migliore. Idem con Putin, che ha promesso il paradiso della denazificazione e volendo credere alla storia raccontata dai moscoviti l’Ucraina/Oreste vuole uccidere la Madre Russia/Clitennestra, non ci riuscirà ma desidera quella piacevole condanna alla libertà che è l’autodeterminazione.
Vittorio Alfieri