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sabato, Novembre 23, 2024

Buon compleanno alla Repubblica Italiana, madre di democrazia e libertà

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2 giugno 1946. Si rammenta, volutamente al tramonto, l’alba della Repubblica Italiana che compie 76 anni, appena più grande – 6 anni – del periodo di trono della Regina Elisabetta II. Età vissuta intensamente fin da subito perché dovette crescere in una famiglia/nazione dilaniata dalla seconda guerra mondiale e tra macerie materiali e morali. Grazie agli statunitensi e le risorse del piano Marshall unitamente al lavoro dei nostri avi fu cresciuto il nascente Stato. Il cosiddetto boom economico diede le sembianze al nascituro che da prettamente agricole acquisì anche quelle industriali. Lo sviluppo contribuì l’accesso più diffuso all’istruzione, la forte crescita del Welfare State. Nel 1968 il movimento studentesco contestò il metodo d’insegnamento universitario perché ritenuto rigido, severo, obsoleto e chiuso e occuparono gli atenei, i miti della contestazione italiana erano Mao Zedong (il Libretto Rosso fu diffuso in milioni di copie nelle Università occidentali) Ho Chi Minh, Yasser Arafat, Che Guevara, Karl Marx, Jean-Paul Sartre, Herbert Marcuse, Rudi Dutschke e Sigmund Freu. Si respingeva la “cultura” accademica denominandola “kultura”. Forti tensioni tra gli operai, che s’unirono agli studenti nelle proteste. Sul piano sociale furono acquisiti alcuni diritti, l’aborto, il divorzio, lo statuto dei lavoratori. Gli anni settanta furono caratterizzati dalla strategia della tensione che voleva sovvertire l’ordine democratico precostituito. Il tributo umano fu altissimo ma lo Stato salvato. La sbornia dei rampanti anni ottanta che lasciarano in eredità un debito pubblico che nell’anno di tangentopoli raggiunse il 105% , più alto 50 punti percentuali. Non si tralasciano gli ultimi 28 anni, ma i due anni pandemici hanno messo a nudo le fragilità del belpaese, innanzitutto nella sanità, a seguire nella ricerca ed istruzione. La mente, il cuore e il corpo di una nazione che vuole definirsi evoluta e guardare al futuro. Nonostante i tuoi acciacchi e le contraddizioni, buon compleanno Repubblica Italiana, senza retorica.

 Vittorio Alfieri

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