Il voto dei siciliani alle amministrative ormai da anni continua ad essere falsato da due leggi sbagliate che, di fatto eludono la volontà reale dell’ elettorato.La prima è quella della scheda unica, con la quale si vota per il consigliere comunale e (quasi sempre inconsapevolmente) per il sindaco. Vince chi organizzativamente riesce a mettere in campo più liste e a reclutare più candidati. La stragrande maggioranza degli elettori vanno in cabina col facsimile del parente, del vicino di casa, o amico dell amico a cui dare il voto. Una percentuale minima utilizza lo strumento del voto disgiunto sul sindaco. Una legge sbagliata. Andrebbero ripristinate le due schede: con la prima il cittadino accontenterebbe il cugino, con la seconda potrebbe riflettere un attimino di più sulla scelta del sindaco, che verrebbe fatta con maggiore consapevolezza. Della seconda legge sbagliata sono corresponsabile avendola votata in parlamento. Si consente ad una minoranza che raggiunge il 40 % di battere una maggioranza divisa. È una legge solo siciliana, in Italia occorre dappertutto il 50%, ma noi, si sa, siamo bravi a farci del male…