Si è svolta venerdì 3 marzo nell’aula consiliare del Municipio di Petrosino, la presentazione di “Matteo Messina Denaro, latitante di Stato” del giornalista e videomaker Marco Bova. A fare gli onori di casa, il primo cittadino petrosileno Giacomo Anastasi che ha introdotto l’evento, ha dialogato con l’autore la giornalista Jana Cardinale, alla presenza del numeroso pubblico e della stampa.
Il libro, pubblicato nel 2021 (edizioni Ponte alle Grazie), non è la ricostruzione della vita di Matteo Messina Denaro, ma è un’inchiesta sulle connivenze e su quel sistema di protezioni che hanno favorito la latitanza del boss arrestato il 16 gennaio 2023. Un libro, dunque, sempre attuale a maggior ragione del fatto, come ha posto l’accento la Cardinale sul fatto di cronaca, che la notte prima della presentazione veniva arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella dell’ex super latitante, con l’accusa di associazione mafiosa, inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo; secondo gli inquirenti avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la cassa della “famiglia” e la rete di trasmissione dei pizzini, consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunghissima latitanza.
“Tutti noi abbiamo gioito il 16 gennaio per l’arresto di Matteo Messina Denaro –dice il primo cittadino petrosileno Giacomo Anastasi- ma penso che in tutti noi c’era un fondo di amarezza, quella latitanza così lunga, e quell’arresto così eclatante a ‘casa nostra’, credo abbia lasciato in tutti noi grandissima amarezza. Mi chiedo come sia potuto accadere che uno dei criminali più ricercati nel pianeta possa sfuggire alla giustizia per così tanto tempo ed essere arrestato nel giardino di casa a fianco. Questo ci dice che c’è stato un sistema che ha protetto e alimentato quella latitanza e quella dimensione di criminalità. E’ importante sottolineare che nonostante l’arresto di Messina Denaro, la mafia non è stata sconfitta. Nei giorni dell’arresto si è parlato della borghesia mafiosa, quel sistema descritto nel libro di Bova credo abbia a che fare con questo tipo di borghesia che alimenta il cancro non solo nel nostro territorio. La giornata di oggi è importante e abbiamo voluto fortemente contribuire a patrocinare questo incontro e spero ci siano tante altre occasioni come questa e mi auguro ci sia sempre la bella presenza di pubblico che c’è stasera”.
Durante l’incontro si è parlato della vicenda Vaccarino, l’ex sindaco di Castelvetrano morto nel maggio 2021, noto per aver intrattenuto una corrispondenza coperta dai servizi segreti con il boss allora latitante di Cosa nostra, con l’obiettivo di far catturare il capomafia, ma l’operazione e la copertura saltarono per una fuga di notizie, e l’indagine venne così presto archiviata. La vicenda è ben descritta nel libro di Bova con esclusive interviste allo stesso Vaccarino che fu vittima anche di un accanimento giudiziario in seguito alle dichiarazioni del presunto pentito Vincenzo Calcara che portarono all’arresto Vaccarino nel maggio 1992 nel corso dell’operazione Palma. Il Procuratore Paci dichiarerà che “c’era proprio quella della infondatezza delle dichiarazioni di Calcara, sulla base di un presupposto più ampio: cioè che Calcara non fosse un pentito autogestito, ma che potesse essere stato eterodiretto, e che poi avevano portato anche all’arresto di Vaccarino. Così come per esempio l’assoluta totale assenza delle dichiarazioni di Calcara, che oggi rivendica il diritto di andare a processo per testimoniare contro Matteo Messina Denaro, che lui non toccò mai con le sue dichiarazioni del passato”.
Durante il corso della presentazione di è parlato del perché la scelta del titolo “latitante di Stato” e l’autore spiega che è il frutto di incongruenze e anomalie emerse nel libro-inchiesta in cui i documenti giudiziari lo inquadrano come, appunto, latitante “di Stato”, e anche per i segreti mai svelati di cui è a conoscenza su cui ha fondato la propria latitanza.
Grande soddisfazione per l’incontro, è stata espressa dalla vice sindaco e Assessore alla Cultura Concetta Vallone: «Siamo felici di essere riusciti non solo a organizzare la presentazione di questo libro ma anche di essere riusciti ad avere un’ampia partecipazione di pubblico, nonostante le avverse condizioni meteo. È stato emozionante vedere il coinvolgimento delle persone che si sono confrontate con l’autore, a dimostrazione che anche quando scegliamo di offrire momenti culturali di spessore, più impegnati, riusciamo ad avere una bella risposta da parte della nostra comunità».
Rosalba Pipitone