Ai confini dell’impero. Nei giorni in cui l’imperatrice è a Bruxelles per il consiglio europeo e i provvedimenti prioritari sono il MES-Meccanismo Economico di Stabilità- e gli immancabili migranti, sui quali non si è raggiunto un accordo per il veto di Polonia e Ungheria ritenuti ‘amici’ dal governo italiano (e menomale… chi vivrà vedrà), il giorno 1° luglio si terrà a Favignana, udite, udite il Gay Pride. L’isola, dopo la prima guerra punica fu annessa al dominio romano e a distanza di quasi trecento anni, la percezione, ma anche l’onestà intellettuale impone che si affermi: la verità fattuale la relega terra ai margini della nazione. La manifestazione pubblica e aperta a tutti è sempre molto colorata, varia e vivace e l’occasione per la richiesta di diritti della comunità LGBTQIA, quali le adozioni, il riconoscimento del matrimonio egualitario e la denuncia delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o l’identità di genere. Il tema dell’evento è : “Un battito d’ali genera arcobaleni”, che prende spunto dall’espressione del meteorologo e matematico Edward Lorenz: “Effetto farfalla”, che afferma che “piccole variazioni di un sistema producono grandi cambiamenti in maniera imprevedibile”. Per lo stesso principio, un Pride sull’isola di Favignana, che ha una forma di farfalla, può generare un arcobaleno dall’altra parte del mondo, auspica il comitato. E quantomeno per un giorno non essere ai confini dell’impero.
Vittorio Alfieri