Rudolf Steiner nacque a Kraljevic in Croazia il 25 febbraio del 1861, già all’età di circa sette anni si avvicinava a un mondo non terreno tangibile con occhi e orecchi diversi da quelli fisici. Da quel momento in poi, fu in contatto non solo con pietre e alberi ma anche con esseri sottili velati dietro a essi, a lui rivelatisi su un piano fisico animico –una sorta di chiaroveggenza- interiore. È del 1891 la pubblicazione di Verità e scienza, dove la sintesi fra metodo scientifico e mondo spirituale è ben messa in evidenza.
Steiner è il fondatore dell’Antroposofia, termine utilizzato dal filosofo Robert Zimmerman che a sua volta lo aveva tratto dall’etimologia greca e che sta a significare conoscenza (sophia) dell’uomo (anthropos). Secondo la dottrina antroposofica di Steiner, viene ipotizzata l’esistenza di un mondo spirituale che sarebbe accessibile e comprensibile attraverso esperienze dirette di crescita e sviluppo interiore. L’investigazione e la descrizione dei fenomeni spirituali, avviene tramite una osservazione animica descritta nella sua opera principale, La filosofia della libertà, considerata una espansione del metodo scientifico a oggetti non immediatamente sensibili. La crescita interiore si compie con una disciplina applicata a tematiche spirituali, con un assiduo lavoro quotidiano di esercizi che, secondo Steiner, permettono a tutti gli uomini di progredire spiritualmente.
L’Antroposofia nega di essere una religione, ma incorpora in maniera sincretica elementi delle religioni storiche come il Cristianesimo e il Buddhismo. Dell’Induismo e dalla disciplina dello yoga prende a piene mani, specie per ciò che riguarda il concetto di Karma, di reincarnazione, chakra, e di costituzione occulta dell’uomo, così come i consigli per la meditazione che era solito praticare intensificando la pratica fino al punto che si sviluppò in lui nel 1896 il concetto che “la coscienza di un uomo spirituale interiore che può svilupparsi nella natura umana e che, liberato totalmente dall’organismo fisico, può vivere, percepire, muoversi nel mondo spirituale. Quest’uomo spirituale autonomo entrò nella mia esperienza per effetto della meditazione ”. L’uso della terminologia induista venne a poco a poco abbandonato per essere sostituito con quello della tradizione occidentale. Mentre la teosofia –nel 1904 la prima pubblicazione di Teosofia- resta legata all’induismo, Steiner assegna un ruolo cardine nel divenire cosmico alla figura di Cristo, spirito tramite il quale è intercessa l’unione tra divino e umano. Secondo Steiner, un altro elemento fondamentale per un percorso iniziatico di successo, è la venerazione che “desta forza simpatica nell’anima, e per mezzo di questa vengono attirate, dagli esseri che ci circondano, qualità altrimenti nascoste” (Iniziazione, 1904). Infatti, chiarisce Stein sempre in Iniziazione, che “diventa ancora più efficace ciò che si può conseguire per mezzo della devozione quando vi si aggiunga un altro genere di sentimento; il quale consiste nell’imparare ad abbandonarsi sempre meno alle impressioni del mondo esteriore e a sviluppare invece un’attiva vita interiore”.
Tuttavia, ciò che viene sperimentato interiormente e che dà la chiave delle bellezze di quello esteriore, non implica chiudersi al mondo, anzi, aprire i nostri sensi sottili, significa godere con animo aperto e puro della bellezza del mondo. La vita spirituale di Steiner non fu tutta “luce” ma ebbe anche i suoi lati oscuri, poco prima di fondare la dottrina antroposofica, fu colto da una crisi spirituale che lo aveva portato a staccarsi dalla Massoneria di cui faceva parte, e dalla Teosofia. Durante la crisi mistica avvenuta tra disagi materiali, estenuanti occupazioni professionali, relazioni umane complicate, crisi che appare tipica del processo di Iniziazione, Steiner entrò in contatto con le Forze Involutive dell’Ombra che chiamò Lucifero e Arimane essendone stato attaccato e riuscito a salvarsi evocando in sé la figura del Cristo. Steiner nei suoi libri parla spesso del Guardiano della soglia (anno di pubblicazione 1933), una figura comune a diverse tradizioni esoteriche, una figura minacciosa custode della porta di accesso ai mondi sovrasensibili, che appare all’iniziato per spaventarlo e respingerlo indietro nel suo percorso di iniziazione verso la chiaroveggenza. In Iniziazione si legge: “La mia soglia però è costruita di tutti quei sentimenti di paura che sono ancora in te, del tuo timore della forza che ti occorre per assumere la completa responsabilità delle tue azioni e dei tuoi pensieri, quindi finché ti manca questo coraggio di prendere da te la direzione della tua sorte, la costruzione di questa soglia non è completa. Non tentare dunque di varcarla, prima di esserti completamente liberato dalla paura”. Varcare quella soglia fu decisivo per Steiner nel passaggio alla condizione di iniziato.
Rosalba Pipitone