15 C
Marsala
martedì, Dicembre 3, 2024

Voto di scambio a Petrosino, le intercettazioni inutilizzabili

Must read

Nel corso dell’udienza di ieri 17 gennaio, accogliendo parzialmente l’eccezione avanzata dalle difese, Il Tribunale di Marsala dichiara l’inutilizzabilità delle intercettazioni eseguite sul numero 327XXXXXX in uso a Buffa Marco nel periodo che va dal 29 aprile 2021 e il 17 maggio 2021. Nel corso della scorsa udienza del 10 gennaio, erano state due le eccezioni avanzate dall’avvocato Luisa Calamia – difensore di Marco Buffa.

La prima eccezione, accolta, riguarda le richieste di produzione relativa alle proroghe dei decreti autorizzativi. L’avvocato Calamia sollevava al Tribunale la questione che attiene le captazioni telefoniche che riguardano l’utenza 320XXXXXXX intestata e in uso ad Alagna Cecilia Cinzia che è stata oggetto e bersaglio di decreto autorizzativo di intercettazione con riferimento a due provvedimenti, poi oggetto anche di proroghe, il primo dei quali è datato 27 maggio 2020 emesso nell’ambito di un altro procedimento in cui le utenze a bersaglio sono, oltre all’utenza intestata in uso a Alagna Cecilia Cinzia, due utenze di cui una effettivamente era in uso a Buffa Marco, il 327XXXXXX e successivamente in uso alla figlia, e un’altra, la 377XXXXXX in uso a F.R.

Questo decreto del 27 maggio 2020, verrà poi prorogato fino al 2 luglio del 2020. Dagli atti che erano stati prodotti, con un’annotazione che porta data 15 luglio 2020, i Carabinieri chiedevano all’autorità giudiziaria di non sottoporre a proroga i numeri di telefono 320XXXX (intestato ad Alagna Cecilia Cinzia) e il 389XXXX che originariamente che si riteneva essere in uso a Buffa Marco. Questo perché, affermano i Carabinieri nella loro annotazione, non erano emersi dalle captazioni telefoniche che venivano effettuate, elementi utili alle indagini, e quindi non veniva richiesta la proroga del servizio che veniva chiusa alla sua naturale scadenza in quanto una utenza era in uso ad Alagna Cecilia Cinzia e l’altra in uno alla figlia. Infatti, in riferimento a queste due utenze non ci sono stati più decreti di proroga di intercettazione.

L’unico numero di telefono che è sempre bersaglio di questi decreti di intercettazione è il 327XXXXXX perché emerge dalle indagini che compiono i Carabinieri che effettivamente è quello che viene utilizzato da Buffa Marco e con riferimento a questo numero di tel, ci sono delle proroghe che arrivano al 9 aprile del 2021 per altri 20 giorni, e al 29 aprile del 2021, con riferimento al 327XXXXXX, non si rinviene una successiva proroga se non quella del 18 maggio 2021, venendosi così a creare una sorta di “vuoto” che va dal 29 aprile al 18 maggio.

Nella seconda eccezione, rigettata, l’avvocato Calamia chiedeva al Tribunale di valutare di ritenere se le intercettazioni disposte potessero essere ritenute inutilizzabili in mancanza di una continuità di un decreto di proroga di intercettazione perché, secondo quanto si legge all’interno del decreto, i Carabinieri avanzano una richiesta il 22 dic 2022 di sottoporre a intercettazione il numero 320XXXXXX di Alagna Cecilia Cinzia.

Alla luce del fatto che non erano emersi elementi utili ai fini delle indagini, e del fatto che i soggetti erano diversi, “appare necessario capire alla luce anche delle motivazioni sottostanti al decreto di intercettazione, perché il 22 dicembre 2022, questo numero di telefonia mobile, venga sottoposta a intercettazione”, affermava l’avvocato. Il decreto fa riferimento a una autorizzazione disposta per reati che si presume sarebbero stati commessi da Buffa Marco per cui oggi è a processo, e quindi “manca una motivazione che possa far desumere una connessione tra i fatti per cui viene disposto il decreto di intercettazione nei confronti di Alagna Cecilia Cinzia e i fatti per cui è a processo Buffa Marco” –affermava la Calamia.

Decreto che si rifà a una informativa dei Carabinieri caratterizzata da una serie di omissis che non rendono intellegibile il perché di questa intercettazione ma che atterrebbe a un fatto di estorsione aggravato dal metodo mafioso commesso –non si comprende bene da chi- nell’ottobre del 2011 con condotta perdurante fino al 2022. Tuttavia, la Alagna non è mai stata destinataria di alcun provvedimento che abbia dato impulso a giudizio penale nei suoi confronti, e “bisognerebbe capire quali siano gli elementi di reato che hanno giustificato il decreto e la connessione tra il fatto di allora e quello di adesso” –lo metteva in evidenza l’avvocato Calamia.

Per tal ragione, l’avvocato chiedeva l’inutilizzabilità delle intercettazioni effettuate per la mancanza di una motivazione caratterizzata da una serie di omissis per poter essere utilizzata nell’ambita dell’odierno procedimento. Nel corso dell’udienza di ieri 17 gennaio che si è svolta nell’aula Borsellino del Tribunale di Marsala davanti alla Presidente del Collegio Alessandra Camassa, hanno reso testimonianza Casano Leonardo, il genero di Casano Di Giovanni Benedetto e il ragioniere Tumbarello. Casano riferisce, in una testimonianza condita da molti “non ricordo” e da mancate contestualizzazioni temporali, di aver incontrato un non identificato funzionario delle Cantine Europa presso un distributore in presenza di Buffa Marco. Nell’incontro, Casano chiedeva al funzionario la possibilità di una assunzione del genero Di Giovanni Benedetto presso le Cantine Europa. Casano riceva l’impegno del funzionario ma nella confusa testimonianza non si è riuscito a capire bene se ci fosse stata la mediazione di Marco Buffa e in quali tempi.

Di Giovanni confermava in parte la testimonianza del Casano affermando di aver consegnato al suocero il proprio curriculum perché in cerca di lavoro, e per tal ragione ricevette una telefonata dal suddetto funzionario che nemmeno il Di Giovanni riusciva a identificare, il quale lo invitava a collegarsi al portale delle Cantine per sostenere un colloquio. Colloquio che il Di Giovanni in realtà sosteneva qualche tempo dopo insieme a molte altre persone, ma poi si disinteressava della cosa perché non era l’unica azienda presso cui aveva avanzato richiesta di assunzione, e venne poi assunto presso un’altra azienda. Di Giovanni dichiara di non aver mai conosciuto Buffa Marco.

Il ragioniere Tumbarello dichiara anch’egli di non conoscere Marco Buffa, di conoscere Buffa Michele da circa 10 anni e che i loro incontri nella campagna elettorale del 2022 ammontano a 4-5 e riguardano la consegna dei fac-simile e la richiesta di aiuto nella campagna elettorale per Michele Buffa, candidato allora a consigliere comunale.

Nel corso dell’udienza la Presidente del Collegio Alessandra Camassa, rende noto tramite documentazione, che Di Giovanni e Casano non hanno mai lavorato presso le Cantine Europa nell’anno di riferimento 2022.

Rosalba Pipitone

Ultimi articoli