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mercoledì, Gennaio 29, 2025

25 anni fa ci lasciava Bettino Craxi

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“Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri. Le politiche e le riforme di cui si fece interprete sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie politiche, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese”. Questo il ricordo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel venticinquesimo anniversario della morte del leader socialista. A lui il regista Gianni Amelio ha dedicato il suo film “Hammamet”, in programmazione questo week end, come da diversi anni ormai. E ad ogni anniversario si riapre il dibattito sulla figura di Bettino Craxi. Tra i principali esponenti del socialismo negli anni ’80 c’era anche l’ex senatore Pietro Pizzo: “Ricordo come se fosse ieri quando Craxi venne a Marsala da Presidente del Consiglio a porre la prima pietra del Monumento ai Mille. A lui mi ha sempre legato una grande e profonda amicizia, è stato leader politico, statista, un grande uomo della storia”.

“Craxi lascia una grande eredità, l’eredità di un riformismo moderno adatto ai tempi ed è un’eredità che lui lascia a tutto il Paese”, ha detto la figlia Stefania durante la cerimonia di commemorazione ad hammamet. “Parlo per esempio – ha proseguito – della grande intuizione del ruolo dell’Italia e del Mediterraneo, parlo della grande intuizione di svolgere un ruolo per diminuire quel grande divario che ancora divide il nord e il sud del mondo, parlo di un uomo che per la prima volta a sinistra ha osato pronunciare la parola patria. Craxi fece esporre in tutti gli uffici pubblici la bandiera italiana; parlo poi della battaglia sulla giustizia per restituire alla giustizia il suo ruolo: quello di un servizio teso alle ragioni del cittadino e non di una giustizia politica. L’uso politico della giustizia ha fatto grandi danni, ha provocato distorsioni nel nostro paese”.

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