E’ stato avviato, al Tribunale di Marsala, un processo che per truffa aggravata all’Inps e falso ideologico che vede imputate 41 persone. Secondo l’accusa, l’ammontare del raggiro all’Inps sfiora i 270 mila euro. Alla sbarra sono alcuni imprenditori e loro dipendenti, almeno sulla carta, che in concorso avrebbero chiesto e ottenuto indennità di disoccupazione, per l’accusa non dovute, tra 600 e 12 mila euro ciascuno. Gli imprenditori sotto processo sono Giovanni Di Dia, di 50 anni, di Marsala, Salvatore Leggio, di 41, di Partinico (Pa), e Giuseppe Romualdo Bonafede, di 61, marsalese, ma residente a Trappeto (Pa). I tre sono imputati anche per associazione a delinquere. La vicenda ruota attorno all’impresa edile «Agema srl» di Marsala, di cui Di Dia è stato amministratore unico dal 30 gennaio 2014 al 30 luglio 2015, mentre Leggio ha ricoperto analoga carica dal 31 luglio 2015 in poi. Bonafede, invece, dell’Agema sarebbe stato responsabile pro-tempore. Secondo l’accusa, i tre si sarebbero associati allo scopo di truffare l’Inps, stipulando con i «falsi operai” contratti per «false assunzioni», per poi interrompere i rapporti con «falsi licenziamenti».