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domenica, Dicembre 22, 2024

Porti aperti, pensiero chiuso

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2diciotti147834-sdSiamo alle solite. Scampato il pericolo dell’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti, il ministro degli interni ci riprova. Sono più di 10 giorni che la nave “Sea Watch 3” era al largo di Lampedusa con 42 immigrati a bordo, e che non sarebbe potuta entrare nelle acque territoriali italiane, in virtù del nuovo decreto sicurezza bis. Decreto che recita (utilizzo un parafrasi per non tediare): il ministro degli interni quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, può limitare o vietare l’ingresso delle navi nelle acque territoriali italiane per motivi di ordine e sicurezza pubblica, in concerto con i ministri competenti (difesa infrastrutture), è data notizia al presidente del consiglio. Adesso la nave è nelle nostre acque territoriali la sanzione prevista è una pena pecuniaria da diecimila a cinquantamila euro, in aggiunta, la possibile confisca della nave, previo immediato sequestro. Decreto che gli eviterà anche la scocciatura della richiesta di autorizzazione a procedere. Ma il nostro ministro degli interni, volendo credere alle sue buone intenzioni, può pensare di risolvere il fenomeno immigrati, che hanno diritto alla richiesta di: protezione internazionale (rifugiato), sussidiaria, umanitaria, tenendo in mare le persone? Si obietterà, non sono in pericolo di vita, vero è, ma non sono navi da crociera, le condizioni igieniche inferiori a qualsiasi standard. Seconda obiezione, non devono partire, si evitano anche morti ulteriori in mare, soluzione? Accordo economico con il governo libico per trattenerli sul proprio territorio evitando la partenza, vengono “accompagnati” in centri di detenzione, che non sono considerati dalla comunità internazionale B&B( eufemismo) a basso costo. Terza obiezione, non possiamo sobbarcarci il carico di tutti i richiedenti protezione. Giova ricordare che a fine 2017, ultimo anno del triennio 15/17 con maggiore richiesta e accoglimento avente diritto alla protezione internazionale , protezione sussidiaria (a causa rischio: tortura, condanna a morte, guerra civile), protezione umanitaria (per motivi di: salute, carestie, disastri ambientali) in Italia praticamente abolita con decreto sicurezza, il rapporto tra aventi diritto presenti sul proprio territorio e abitanti (1000) è questo: Svezia 28(1^), la tanto vituperata Malta 18, Germania 8, Olanda 6, Francia 4, Italia 2. Il gruppo Visegrad (Polonia Ungheria Repubblica ceca Slovacchia) di cui il ministro degli interni è sostenitore è pari a 0.33, gruppo che si è rifiutato a qualsiasi proposta di redistribuzione automatica dei migranti. Come è avvenuto il fine giugno 2018 al consiglio della UE , che si oppose anche alla riforma di Dublino III, non voluto sempre dal gruppo Visegrad. Accordo con la Libia che ha avuto un precursore in Minniti (PD) fu lui il primo a siglarlo. In “soccorso” di Salvini è arrivata la Corte Europea Diritti Umani che ha respinto il ricorso dei migranti Sea Watch 3, la cui istanza era di sbarcare in via provvisoria a Lampedusa per richiedere la protezione internazionale , anche perché a bordo non è garantito il diritto alla vita e il divieto di trattamento inumano e degradante . Purtroppo il diritto ad oggi gli dà ragione. Il ministro degli interni ha la legittimità giuridica e politica, quantomeno eviti sui migranti di ritenere gli altri colpevoli. La disobbedienza civile, in questo caso della capitana donna della Sea Watch 3, che ha forzato il “blocco, ora ci attende la dimostrazione di “muscoli”, tutto sulla pelle di persone Nel frattempo questa mattina un peschereccio siciliano ha recuperato a 25 miglia il corpo senza vita di un migrante. Abbiate umanità. P.s. sorvoliamo sulle amenità della sig.ra Meloni.    Vittorio Alfieri

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