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venerdì, Novembre 22, 2024

Italia, un Paese senza identità politica

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2unnamedA malincuore si deve ammettere appartengono al passato, anche se un passato prossimo. In quel passato, però, esistevano categorie politiche abbastanza definite, ossia, destra, centro, sinistra. La formazione politica cresceva in quell’alveo. Perché questa prefazioncina? Dall’avvento dei pentastellati assistiamo alla demonizzazione (eufemismo) dei concetti, valori che distinguevano destra centro e sinistra. Forse ad uomini semplici  bastò, qualora avessero dubbi, la canzone di Gaber: destra – sinistra. È un concetto d’identità e negli anni che si vivono resta un optional. Si, perché qualsiasi pensiero esprimano i vari Grillo, Di Maio, Di Battista, l’identità politica, e non solo, esiste, e con essa la diversità. Si semplifica, l’uguaglianza a parità di condizioni è di sinistra, la difesa della proprietà a tutti i costi è di destra (Salvini docet). Omosessuale è di sinistra, frocio di destra (Vittorio Feltri docet). Libertà di culto è di sinistra, cristianesimo in tutte le sue declinazioni, di destra (Meloni docet). Nell’agenda politica di questi giorni c’è il taglio dei parlamentari, sarà impopolare manifestarlo, ma è demagogico, una riduzione di democrazia, diminuisce la rappresentanza sul territorio, il collegio elettorale attuale di Marsala e al quale appartiene lilibeum è l’ex provincia di Trapani, composto da 435.000 abitanti, dovrebbe diventare 580.000, addio rappresentanza. La retorica anticasta politica è demagogica e si conosce la genesi del pensiero. Cogitare che il concetto di destra, centro o sinistra sia tutt’oggi vitale può essere importante. Si politicamente a malincuore, no non lo è, necessita tornare al passato, prossimo, remoto, trapassato, quando esisteva un’ identità politica, destra, centro o sinistra, non forni (Di Maio docet).          Vittorio Alfieri

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