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venerdì, Novembre 22, 2024

Il 1° Maggio e la dignità del lavoro

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21maggioE dopo Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, il primo maggio. Anomalo quanto gli altri, se non di più. Anzi lo è perché il dopo Covid19, economicamente sarà uno stillicidio, il tessuto socioeconomico ne uscirà devastato, molti posti di lavoro si perderanno, il timore è che quelli che resteranno saranno offerti con una riduzione delle tutele per i lavoratori. Poi nel meridione dello stivale, già prima della pandemia, la costituzione dei lavoratori era precaria (eufemismo), non si osa pensare al primo giugno alla fine del lockdown. Non è politically correct, ma la realtà fortunatamente non tutta lo é : facile fare l’imprenditore con il lavoro altrui, non rispettando la paga, orari, ferie e sicurezza dei propri dipendenti. Con la fame di lavoro che ci sarà, saranno perpetrati parecchi soprusi, perché come diceva la battuta di una comica “non esiste il datore di lavoro, bensì il donatore”, e questo tornerà di attualità. Bisognerà lottare perché non si torni indietro di 40 anni, quando nel 1970 nacque lo “Statuto dei lavoratori” redatto da Gino Giugni, ispirato da Giacomo Bradolini. Gli imprenditori vanno aiutati, con le loro idee e capitale creano lavoro, ma la storia insegna che nella categoria non tutte sono gentildonne o galantuomini. Occorrerà vigilare. Siccome ancora oggi non si potrà uscire e stando a casa si potrà seguire su RAI 3, dalle 20 in poi, il concerto del primo maggio, con cambio location per ovvi motivi, andrà in scena dal mitico teatro delle Vittorie, tra gli ospiti anche Sting, Gabbani, Michelin.    Vittorio Alfieri

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