L’idea nasce dal titolo del romanzo di enorme successo di Jane Austen. La novella autobiografica narra di due sorelle, una pragmatica e razionale, Elinor, l’altra incline all’emotività, Marianne. A Lilybaeum spesso prevale il voto legato al sentimento per una moglie, marito, sorella, fratello, cugino, amico, oppure parente di parenti, amico degli amici. A tal proposito è iniziata anche stavolta la distribuzione dei “santini”, qualcuno con l’odioso facsimile, si creda l’elettorato attivo non lo è solamente giuridico, ma anche per sinapsi. La scelta sentimentale è sempre preponderante. La decisione razionale non sarebbe altro che il voto d’opinione, voto di ragione di chi crede all’idea di città alla visione della stessa, espressa dai candidati. Lilibeo è ferma nel passato, è pensiero comune che la città sia in declino. Sicuramente non è ai livelli del doppio mandato di Salvatore Lombardo, che ha dato il suo endorsement a Massimo Grillo e anche questo ha il sentore di una scelta sentimentale. Analizzando i consiglieri uscenti, sono in doppia cifra quelli con più di due consiliature nel curriculum. Avranno qualche responsabilità per il declino? Si perdoni, la domanda è retorica. Sui cambi di casacca stendiamo un velo pietoso, dopo il Cristo velato del Sanmartino potrebbero ispirare un’altra opera: “I consiglieri da pensione”, ma un acquerello, il marmo costa. Vittorio Alfieri