Abbiamo assistito alla pantomima della richiesta di autorizzazione a procedere del ministro Salvini per la vicenda Diciotti. Già nei giorni scorsi si sono ascoltate aberrazioni giuridiche che neanche uno scolaro di prima elementare affermerebbe. L’on. Ziello della Lega ebbe a dire che sulla Diciotti non ci fu sequestro di persona perché la nave sarebbe potuta andare via qualora lo avesse voluto. Diciotti, nave militare che allontanandosi senza ordine avrebbe commesso: mancato esecuzione di un ordine e per ipotesi anche “diserzione”. Della pantomima hanno avuto parte attiva Giarrusso (M5s) che arresterebbe chiunque, gesto manette docet, tranne concedere l’autorizzazione al processo per il ministro degli interni, non l’arresto, La Russa, per lui il ministro degli interni ha agito per interesse della patria, Salvini, che motivando la sua azione politica, sostiene di avere agito e lo rifarebbe per la sicurezza nazionale e si commuove . Quale sia l’interesse della patria e la sua sicurezza resta un mistero. Non è un mistero invece che la sicurezza della patria sia liberarci politicamente dei soggetti citati. La democrazia lo vuole, che la pantomima “parlante” continui. Vittorio Alfieri