Ultimo saluto a David Sassoli, il presidente del Parlamento Ue morto nei giorni scorsi. Alle 12 i funerali di Stato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli con le più alte cariche dello Stato e i presidenti della Commissione e del Consiglio Ue von der Leyen e Michel. Ieri folla ininterrotta alla camera ardente allestita in Campidoglio. Draghi lunedì a Strasburgo per la commemorazione alla plenaria del Parlamento europeo. I colleghi della sua vita da giornalista, quelli con cui ha condiviso la carriera politica fino alla presidenza del Parlamento europeo, e poi tanta gente comune. Ieri circa 4mila persone hanno reso omaggio a David Sassoli alla camera ardente allestita in Campidoglio, con in sottofondo le musiche sacre di Bach e nell’atmosfera una commozione generale per la scomparsa di una persona “esempio per la classe politica – per dirla con il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. E oggi ci saranno le massime cariche europee, oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai funerali di Stato, a mezzogiorno alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (300 ospiti dentro, un maxischermo all’esterno). Intanto la vedova di Sassoli e i due figli sono stati confortati dall’affetto e dai pensieri di famigliari, amici e da tanti che hanno conosciuto lungo la sua carriera il politico e giornalista, morto a 66 anni nella notte fra lunedì e martedì. Abbracci stretti, di quelli che la pandemia ha reso rari, lieve balsamo alla sofferenza del lutto. Lacrime che bagnano le mascherine. Fiori depositati vicino alle numerose corone di fiori, da quelle delle istituzioni a quella mandata da Nancy Pelosi. Anche qualche selfie in coda, stigmatizzato da un’onda di critiche sui social che ha lambito anche le foto pubblicate da Enrico Letta e Giuseppe Conte, in raccoglimento davanti al feretro. Fra i primi alla camera ardente Draghi e Mattarella. Poi il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che con Sassoli era uno dei ‘ragazzi di Zac’, la generazione Dc di Zaccagnini, e che convinse l’amico prima a entrare in politica e poi nel 2009, da segretario del Pd, a candidarsi al Parlamento europeo. Davanti al feretro e al ritratto sorridente di Sassoli con alle spalle la bandiera Ue, una coda ininterrotta per otto ore di ministri, autorità, politici di ogni partito, da Giorgia Meloni (“Era leale, rispettava gli avversari, mi mancherà”) ad Antonio Tajani, passando per Gianni Letta, accolti dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Poi sindaci dell’Anci, volti Rai come Monica Maggioni, Bianca Berlinguer, Bruno Vespa. E anche tanta gente comune e amici: illuminante, sempre gentile, gli aggettivi più ricorrenti. Sorretta da un bastone e dalla sorella, si è presentata anche Lucia Tomassetti, 91 anni, reduce del bombardamento del 19 luglio 1943 su San Lorenzo, il primo degli alleati su Roma nella seconda guerra mondiale. “Lo avevamo conosciuto a una commemorazione – hanno raccontato le sorelle dopo gli abbracci con i famigliari di Sassoli – Mancherà a noi e tutto Paese. Con lui in Europa ci sentivamo protetti”.