Si è svolto ieri 10 febbraio il primo dei tre incontri di formazione previsti nel Protocollo di intesa per la tutela e salvaguardia delle tartarughe marine, siglato nello scorso novembre da WWF, Circolo Legambiente Marsala-Petrosino, Istituto Comprensivo Gesualdo Nosengo e l’amministrazione del comune di Petrosino. L’esigenza del Protocollo era nata dopo aver visto l’estate scorsa le coste petrosilene, e in genere di tutto il trapanese, teatro di numerose nidificazioni senza che ci fosse una vera e propria regolamentazione territoriale in materia, seppur con l’impegno dei volontari, attivisti e associazioni in campo.Il Protocollo, uno dei più ambiziosi e innovativi, si propone il raggiungimento di importanti obiettivi quali il monitoraggio delle spiagge al fine di individuare deposizioni di uova, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente, la ricerca di finanziamenti per la riduzione degli sprechi energetici e degli inquinamenti luminosi, la distribuzione di vademecum informativi alla cittadinanza, la realizzazione di pannelli e segnaletica da collocare nelle aree di nidificazione, attività di formazione sulle direttive ministeriali in materia di fauna selvatica. Un Protocollo che vede la scuola coinvolta a 360 gradi, nello specifico l’Istituto Comprensivo Gesualdo Nosengo che si è fatto promotore anche di un concorso denominato “Tarta-logo” rivolto agli alunni i quali creeranno un logo da apporre nella segnaletica. “Se educhiamo un bambino, educhiamo una comunità” -dice Cathy Marino, docente, attivista e ideatrice del concorso. “Parliamo di bambini, alunni della scuola primaria che realizzeranno un logo -continua Marino, di cui gli alunni delle scuole medie ne cureranno la diffusione. Alunni che vogliamo rendere protagonisti per far vivere loro questi eventi con più attenzione. Del resto, la nostra scuola anche in passato si è resa partecipe attivamente a iniziative che riguardano la tutela dell’ambiente”. L’incontro di formazione tenuto da Vincenzo Reina (vice presidente WWF Sicilia) e Nicola Napolitano (operatore del Network Tartarughe marine del WWF), a cui ha partecipato tutto il personale docente, dopo i saluti e una breve introduzione del dirigente scolastico Giuseppe Inglese, ha preso corpo con le normative e la legislazione italiana riguardanti la tutela e protezione della fauna selvatica, con la Direttiva Habitat per la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali. Si è proseguito poi con le normative che regolano le attività da svolgere nel caso di avvistamento di un animale ferito e a chi rivolgersi, e con la sensibilizzazione rivolta ai pescatori affinché venga limitato l’uso di attrezzature dannose per l’ecosistema marino (ami, reti a strascico, spadare).Nel corso dell’incontro, si è posto l’accento sulle criticità derivanti dall’azione umana quali distruzione dei siti legati all’abusivismo, sui rischi che si corrono in nome di un turismo incontrollato di massa nei siti incontaminati, sull’inquinamento che rappresenta una seria minaccia e basti pensare alla quantità di plastica ingerita trovata nello stomaco delle tartarughe, sulle alterazioni prodotte dai cambiamenti climatici. Le strategie proposte riguardano la tutela dei nidi, la salvaguardia dei siti, la riduzione della mortalità in fase neritica e oceanica. Il prossimo incontro si terrà il prossimo giovedì 17 febbraio.
Rosalba Pipitone