Si è svolto ieri 27 maggio nella suggestiva location del Mahara Hotel di Mazara del Vallo, il convegno nazionale “Preziosità del servizio, la scelta che cambia la vita” che ha visto un tavolo tecnico di discussione costituito dal cardinale e arcivescovo Angelo Bagnasco, dal prefetto di Pesaro e Urbino Tommaso Ricciardi, dall’avvocato Gaspare Morello e dal Prof. Italo Farnetani. Ha diretto e coordinato i lavori la giornalista Ilaria Mura, inviata del programma Quarto Grado di Mediaset.
“La vita mi ha insegnato che si dona a prescindere”,esordisce la Mura.
“Quel concetto di pietas che a livello trasversale è comune a tutti gli esseri umani, quelle basi che ci accomunano e che ci aiutano maggiormente nella comprensione di quella che è la realtà. Il donarsi, realizzare un servizio senza preconcetti senza dover giudicare l’altro, perché molto spesso si incorrono e si tende e si tende a far passare un’idea. A me è stato insegnato a fare un racconto che sia il più possibile spoglio degli orientamenti, anche personali, per dare a chi ascolta gli strumenti per farsi un’idea che potrebbe anche essere diversa dalla mia ma questa è l’onestà del cronista: interloquire con la persona senza mezzucci, senza tendere imboscate, quindi far parlare la persona, dar voce senza pregiudizio, senza essere in qualche modo io stessa condizionata da altri colleghi. Parlare, sapersi porre, interloquire con quell’amore disinteressato verso il prossimo, è fondamentale per essere dei cristiani migliori. Il concetto di pietas è molto comune a un autore come Schopenhauer che lo spiega molto bene: l’amore e l’amicizia disinteressati nei confronti del prossimo”.
Obiettivo e finalità del convegno erano quelli di mostrare come il Servizio è luce nel mondo perché “Dio si è fatto servo per amore sacrificando la propria vita per la salvezza dell’umanità” –afferma l’avvocato Gaspare Morello.
“Il Servizio è mistero, ragione e giustificazione della creazione magnificenza divina che ogni giorno continua e si rinnova in ogni bambino che nasce, frutto dell’amore coniugale consacrato il cui pianto che annuncia la vita effonde nel mondo la grazia sorgiva del soffio vitale che riflette la meraviglia senza fine della creazione di Dio Padre”.
“Se non serviamo gli altri, se non siamo utili al prossimo a che serve vivere”, si chiede Morello.
“Quando comprenderemo che amare vuol dire servire, e che amore vuol dire morire al proprio peccato per rinascere, allora comprenderemo che attraverso il Servizio si può amare in modo smisurato, perché l’amore di cui il Servizio è lo strumento primario non a misura, è la misura dell’amore e l’essere senza misura. Se l’amore sarà servizio, e servizio fino in fondo, allora non saremo più noi a vivere ma Gesù che vive in noi; Gesù è il senso dell’amore eterno che muove il tempo, l’universo, la storia. Il Servizio è la più alta forma di bellezza dell’umanità perché trasfigura l’immagine stessa del Creatore che si è fatto servo attraverso l’incarnazione vivendo e sperimentando la nostra condizione umana. La sua rivelazione è eco che va oltre i confini fondendosi nel tempo e nella storia. Le varie testimonianze del Servizio nei vari ambiti della società e della vita, forniscono uno spaccato di meraviglia e di stupore del come agisce misteriosamente l’amore di Dio nel mondo attraverso il Servizio, seme di speranza e di carità che nella relazione d’amore generativa di ogni uomo e donna si trasfigura e si riflette la bellezza di Dio”.
Rosalba Pipitone