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lunedì, Novembre 25, 2024

La mostra svela quel legame antropologico tra Frida Kahlo e Gibellina L’Assessore Bonifacio: «Arte e cultura strumenti di rinascita»

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C’è un motivo ben preciso del perché la mostra “Frida Kahlo: racconto di una vita” è stata allestita a Gibellina: «In comune Frida e il paese rinato dopo il terremoto ’68 hanno simbolicamente un elemento antropologico, culturale, ovvero l’idea che l’arte e la cultura sono momenti di rinascita», ha spiegato l’assessore comunale alla cultura Tanino Bonifacio. Ieri pomeriggio, alla presenza del prefetto di Trapani Filippina Cocuzza e del Commissario del Libero Consorzio dei Comuni della provincia di Trapani Raimondo Cerami, è avvenuto il taglio del nastro della mostra allestita presso il Museo d’arte contemporanea “Ludovico Corrao” di Gibellina.

«Gibellina, dopo la catastrofe del terremoto del 1968 è rinata sotto il segno dell’arte, elemento per cucire le ferite di un popolo, ha spiegato Bonifacio, che insieme a Vincenzo Sanfo ha curato l’allestimento della mostra. Così ha fatto Frida Kahlo: ha utilizzato il colore, la creatività, la pittura per sanare le ferite della sua vita. Da qui l’incontro tra due simboli in questo luogo che ci fa guardare al futuro».

Sono 150 le fotografie originali che raccontano la vita, l’arte, le amicizie, gli amori e le vicende storiche di Frida Kahlo, una delle più importanti artiste dell’arte del ‘900. Gli scatti esposti sono stati realizzati da alcuni dei più grandi fotografi del suo tempo, molti dei quali sono poi diventati dei miti della fotografia: Imogen Cunningham, Edward Weston, Nickolas Muray, Lucienne Bloch, Leo Matiz. Ma sono esposti anche alcuni scatti inediti di Frida realizzati dal marito Diego Rivera e dal papà Guillermo. «Per la prima volta, con le foto di più fotografi insieme, viene raccontata l’intera vita di Frida Kahlo – ha detto il curatore Vincenzo Sanfo – uno spaccato completo dell’artista».

Le foto sono esposte nelle due sale che ospitano le opere di Mario Schifano: «La forza dirompente dei colori di Schifano viene stemperata dalla immagini in bianco e nero di Frida Kahlo», ha detto Vincenzo Sanfo. «Sia Schifano che Kahlo sono stati tutte due maestri che hanno vissuto profondamente quel sentimento dell’inquietudine che ha germinato una pittura segnata dalla luce notturna dell’anima e dalla lucida follia creativa», ha spiegato Tanino Bonifacio. Le due ampie sale ospitano 10 grandi tele che il maestro romano realizzò nel 1984, attorniato dai bambini della scuola elementare di Gibellina. Opere che oggi costituiscono l’unicum pittorico narrante il “Ciclo della natura” siciliana. Tra le tele spiccano le foto di Frida Kahlo che ne narrano la vita, dai 4 anni di vita sino al letto di morte.

La mostra rimarrà aperta dal martedì alla domenica, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 16 alle 20, sino al 30 settembre. I biglietti d’ingresso costano 12 e 8 euro. I biglietti si possono acquistare sul sito del Mac www.macgibellina.it o sulla piattaforma Vivaticket al seguente link: https://www.vivaticket.com/it/biglietto/frida-kahlo-ritratto-di-una-vita/178417.

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