Tesi, Antitesi e Sintesi. Accade nei giorni in cui, leggendo le notizie della politica anche relativamente datate, vengono in mente le antiche regole della speculazione filosofica e in particolare della dialettica, da Socrate fino a Hegel e oltre.Le fasi sono tre: tesi, antitesi e sintesi. La tesi è un semplice enunciato. L’antitesi è un secondo enunciato che contraddice il primo. La sintesi armonizza e supera le prime due fasi e conduce alla verità. Quest’ultima nell’accezione gnoseologica che conduce alla conoscenza, non è assoluta, l’ambizione della filosofia è di farci comprendere la realtà che viviamo. Per Nietzsche, che influenzò anche Hesse in Narciso e Boccadoro, l’enunciato è l’apollineo, la sua contrapposizione il dionisiaco. Il primo rappresenta la ragione, il secondo l’istinto. Apollo è il Dio dell’intelletto, di ciò che è definito, Dioniso è il Dio della diversità del divenire. Il tedesco affermò: “Ciò che io racconto è la storia dei prossimi due secoli. Io descrivo ciò che viene, ciò che non può fare a meno di venire: l’avvento del nichilismo. Questa storia può già ora essere raccontata; perché la necessità stessa è qui all’opera. Questo futuro parla già per mille segni, questo destino si annunzia dappertutto; per questa musica del futuro tutte le orecchie sono già in ascolto.Tutta la nostra cultura europea si muove in una torturante tensione che cresce da decenni in decenni, come protesa verso una catastrofe: irrequieta, violenta, precipitosa; simile ad una corrente che vuole giungere alla fine, che non riflette più ed ha paura di riflettere”. Russia e Ucraina sono Europa, è il momento di trovare una sintesi.
Vittorio Alfieri