Milito nel Psi dal 1978, ho iniziato a fare l’ amministratore pubblico nel 1985, dopo ho proseguito ininterrottamente l’impegno politico, ricoprendo ruoli parlamentari e di partito. Ho vissuto quindi tutte le fasi della lunga storia della sinistra siciliana, ma mai avevo assistito ad un momento di tale confusione politica e di scoramento nei militanti, come in queste ore.
A 72 ore della presentazione delle liste per le elezioni regionali non è dato sapere con certezza né il candidato presidente, né il perimentro dell’eventuale, a questo punto, coalizione. I socialisti che avevano predisposto i propri candidati in tutti i collegi provinciali si trovano improvvisamente senza una lista. Perché la lista del presidente ci viene comunicato nottetempo e non verrà presentata, anche perché, a questo punto, bisognerebbe capire prima chi è il candidato presidente. Non voglio infierire, ma certo vi sono responsabilità personali, di alcuni dirigenti e politiche, di alcuni partiti, che dovranno essere essere valutate nelle sedi e nei tempi opportuni. Oggi il dato è che la Sicilia viene lasciata totalmente in mano al centrodestra, contrastato da personaggi di avanspettacolo che girano la regione, coprendo di fatto il vuoto lasciato da uno schieramento progressista, incapace di mettere in campo una proposta politica dignitosa.