“Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana sia garante della legalità e della trasparenza”. È il senso della lettera aperta inviata al presidente Gaetano Galvagno con la quale si denuncia “un tentativo di mortificazione della massima assise siciliana”. Sotto accusa un emendamento al collegato bis, in discussione all’Ars. “La vicenda riguarda l’interpretazione autentica di norme regionali risalenti al 2010 e in forza delle quali un tribunale ha dichiarato decaduto da parlamentare Nicolò Catania che è finora rimasto in carica perché ha presentato appello il cui processo si svolgerà nel dicembre prossimo. Sarebbe deludente – scrivono i firmatari della lettera invita a Galvagno – lo spettacolo di un Parlamento che si presterebbe a tutelare soggetti condannati da un Tribunale della Repubblica. Ci affidiamo alla terzietà e all’equilibrio del presidente dell’Ars e confidiamo nel corretto atteggiamento dei singoli parlamentari regionali”. La lettera è firmata da amministratori e consiglieri comunali di Trapani, Custonaci, Castellammare del Golfo, Alcamo, Valderice, Buseto Palizzolo, Erice, Petrosino e Mazara del Vallo.