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mercoledì, Ottobre 30, 2024

Marsala, Bartòlo e l’ipocrisia

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È un europarlamentare nato a Lampedusa,  laureato in medicina e chirurgia, specializzato in ginecologia. All’inizio degli anni novanta divenne responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa, dipendenti dall’ASP di Palermo, occupandosi anche delle prime visite a tutti i migranti che sbarcano a Lampedusa e di coloro che dimorano nel centro di accoglienza. Successivamente fu nominato coordinatore di tutte le attività sanitarie nelle Isole Pelagie. Sostenitore dell’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo e della necessità di corridoi umanitari contro la tratta degli esseri umani. Nonostante qualche settimana prima fosse stato colpito da un’ischemia cerebrale, è stato in prima fila nei soccorsi ai sopravvissuti del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 di un peschereccio carico di oltre 500 migranti, in cui persero la vita 368 persone.

Impegnato da giovane in politica, consigliere comunale, assessore e vicesindaco dell’Isola, per poi essere eletto al parlamento europeo nella lista unitaria di centro-sinistra Partito Democratico – Siamo Europei. Nel marzo di quest’anno si iscrive al PD. Il PD.

L’Amministrazione Grillo e il Consiglio comunale, nel decennale della Strage di Lampedusa, hanno convenuto di conferire la cittadinanza onoraria al dott. Bartòlo. Si è dell’avviso che meriti, senza retorica, il Nobel per la pace. Il sindaco lilibetano, nella sua veste ‘pastorale’, strumentalizza Bartòlo e lo inserisce nel ‘pantheon’ lilibetano, ma nella sua maggioranza attuale e nella giunta siedono esponenti di Fratelli d’Italia, che hanno notevoli difficoltà con l’accoglienza… Allora va da sé che se t’allei con un partito ne condividi i valori, che nella fattispecie professano che queste anime restino nelle loro nazioni, martoriate da guerre civili, religiose, povertà economica e desertificazione. A Marsala l’ipocrisia è servita.

Vittorio Alfieri

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