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venerdì, Novembre 22, 2024

Il Natale

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nataledi Giulia Mancinelli 

Il Natale è sempre stato considerato come il periodo dell’anno più apprezzato sia dai grandi ma soprattutto dai più piccoli. Il suo arrivo ogni anno è preannunciato da un’atmosfera particolare, la città viene illuminata e decorata con addobbi prettamente natalizi, le strade si riempiono di gente animata da entusiastica frenesia intenti a comprare i regali cosi come la tradizione vuole. Probabilmente della festività natalizia si è persa l’originale credenza religiosa, oggi prevale principalmente il conformistico rituale dell’acquisto dei regali, lo scambio tra le persone di oggetti ben impacchettati, ma spesso inutili, in una parola prevale in maniera disperata il consumismo, che ormai è diventato l’emblema della società contemporanea. Eppure, sono del parere che dietro la gioia collettiva che sembra accompagnare i giorni antecedenti la festa, ci siano anche motivi spirituali, riti, credenze, tradizioni, valori che si sono sedimentati da secoli nel nostro inconscio. Persino l’albero e il presepe che sono i simboli principali di questa festa e che riempiono in questi giorni le nostre case, sembrano alludere al desiderio di una vita migliore, da sviluppare nella pace e nell’amore reciproco. Persino quel cercare di essere più buoni che proprio questo periodo porta con se, sembra attenuare i contrasti o rancori personali, non appare tanto come una maschera di ipocrisia, l’espressione di una calcolata falsità, ma quanto il riconoscimento abbastanza sincero di un’importante virtù quale è la bontà, così spesso mortificata dall’indifferenza e dalla spietatezza con cui conduciamo la nostra esistenza nei restanti mesi dell’anno.

Ben venga dunque, la bontà, che ci costringe, in questi giorni di festa, a pensare a quelle persone meno fortunate, che magari sono costrette a trascorrere il Natale lontane dalla loro patria d’origine, staccate dai loro affetti e dalle loro tradizioni, a quelli che sono sommersi dalle difficoltà economiche e a coloro che hanno motivi di grave infelicità per malattie o altri rovesci esistenziali, che non possono essere sereni neppure in questi giorni, in cui tutti gli altri sembrano felici. Ben venga allora questa felicità, questa voglia di stare bene con se stessi e con gli altri dato che non siamo capaci di averla tutto l’anno e ben venga anche a questo spirito di fratellanza che ci unisce. Del resto il periodo natalizio viene considerato come un periodo felice secondo la religione cristiana, una felicità arrecata da una nascita di un bambino che in seguito ha provato a far capire agli uomini il vero significato della parola fratellanza, amore e rispetto verso il prossimo. In parole povere questo periodo dell’anno porta con se tutti quei valori che teoricamente, dovrebbero essere messi in atto non soltanto una volta all’anno, ma ogni giorno della nostra vita. Charles Dickens una volta disse : Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno. Ebbene cerchiamo anche noi di tenere il Natale con noi tutto l’anno, cerchiamo anche noi di rispettare e di attuare i propositi che questa festività porta con se. Non amiamo il prossimo per convenienza, non facciamo i soliti ipocriti, falsi e opportunisti, cerchiamo di essere più Umani. Fratelli e figli che ci ascoltate! Sia per voi tutti il nostro augurio di buon Natale! Esso vuole entrare, innanzi tutto, nei vostri cuori, e vuole recarvi quel senso di letizia, di pace, di serenità, di fiducia, che emana precisamente da questa santa festività, e che costituisce una delle più consolanti esperienze della vita. Papa Paolo VI
Buone feste!

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