Ferragosto. Si ripete la liturgia che vede gli italiani alla ricerca di giorni di svago, tra il mare, la campagna e la montagna. È sempre la stessa, soprattutto a Marsala. La settimana di Ferragosto vede 13 milioni di italiani in viaggio, con una spesa complessiva prevista tra 6,5 e 7 miliardi di euro, per quella che, nella metà dei casi, è la vacanza principale. Senza dimenticare che, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’ISTAT del 2023, quasi un decimo delle persone in Italia era in una condizione di povertà assoluta, che per definizione implica l’avere un livello di redditi o consumi inferiore a quanto considerato necessario per vivere in modo dignitoso. Tornando alla festa, essa ha origini lontane nei tempi, esattamente durante l’impero di Augusto, periodo dedicato al riposo concesso dallo stesso, “feriae Augusti”, oggi Ferragosto. Durante il periodo di riposo, l’ultimo giorno si concludeva con un rito pagano: con il falò di mezzanotte ringraziavano gli dei, ai quali chiedevano di allontanare gli spiriti maligni che sarebbero arrivati con la cattiva stagione, che a sua volta avrebbe rovinato il raccolto, il bagno perché l’acqua è elemento di purificazione del corpo, rivolto sempre agli dei. Successivamente divenne anche una festa cattolica, l’assunzione di Maria in cielo. Nell’era moderna, il Ferragosto ha perso entrambi i significati. Al ritorno dalle ferie necessita una sinergia tra pubblico e privato per distaccarsi e ridurre la povertà, ma non con sussidi, tranne nei casi di necessità che andranno verificati, ma con la creazione d’ opportunità formative e lavorative, con una lotta senza frontiera allo sfruttamento del ‘Quarto Stato’ tuttora esistente. Intanto, buon Ferragosto.
Vittorio Alfieri