Ebbene il governo Crocetta sbagliò nell’accelerare il processo di scioglimento delle provincie, che poi comunque fu adottato sul piano nazionale con la legge Delrio. Fu un errore perchè le provincie sono vissute innanzitutto dai cittadini come una entità territoriale nella quale loro si riconoscono, con caratteri peculiari rispetto ad altre anche limitrofe. In secondo luogo le funzioni proprie di quell’ente che si intendeva sopprimere sono state svolte poco e male dai commissari che si sono succeduti, le strade provinciali e le scuole ne sono un’evidente testimonianza. Le elezioni di secondo grado previste dalla Delrio e di fatto mai messe in atto in Sicilia sono state un palliativo. Bisogna tornare al voto popolare per dare legittimità agli eletti e per riannodare un filo strappato con la comunità di riferimento. I socialisti sono su questa posizione sul piano nazionale e auspicano che il parlamento legiferi in tal senso al più presto. In Sicilia come sempre siamo bravi a complicarci la vita. Il 15 dicembre prossimo erano calendarizzate le elezioni di secondo grado, il centrodestra che già aveva fallito la prova dell’aula alcuni mesi fa, vorrebbe riproporre una leggina che le annulli e contemporaneamente preveda le elezioni dirette in primavera. Qui si innesca il gioco delle parti della politica siciliana di questa seconda repubblica. Con una destra divisa nella distribuzione interna dell’eventuale bottino, leggasi presidenze e che vorrebbe intanto guadagnare tempo. E un’opposizione intenta a cavalcare le incongruenze giuridiche e che paventa impugnative costituzionali. Il Psi si tira fuori da questi giochini. Noi siamo per dare al più presto la parola ai cittadini, che possano eleggere direttamente i nuovi presidenti delle provincie e non dei liberi consorzi, che è un bruttissima parola e non significa niente.
Nino Oddo
Vice Segretario nazionale Psi