Il Distretto Turistico Sicilia Occidentale fa suo lo stato di preoccupazione degli operatori del settore HO.RE.CA e del mondo dell’intrattenimento, ed esprime solidarietà alle imprese e ai lavoratori, che stanno vivendo un momento di difficoltà economica che perdura ormai da più di due mesi. «Quella del Distretto Turistico, dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dei Comuni aderenti, e la mia personale – afferma il Presidente del Distretto Rosalia D’Alì – è una posizione comune e condivisa. Abbiamo grande considerazione della preoccupazione degli operatori del nostro territorio e abbiamo deciso di stare accanto a loro in questo difficile momento. Auspichiamo e chiediamo degli interventi forti al Governo nazionale e regionale, con delle misure importanti per questo comparto, non generiche, ma specifiche e tese ad accompagnare chi è impegnato a creare un valore aggiunto per l’economia del territorio». Il settore HO.RE.CA per ripartire, non soltanto dovrà scontare una ripresa in negativo derivante dalla fisiologica contrazione del numero di visitatori preoccupati dal Coronavirus, ma dovrà affrontare anche tutta una serie di costi straordinari legati all’adozione delle misure di igiene e sanificazione dei locali, che impatteranno in misura importante sui costi aziendali. Le restrizioni e le limitazioni imposte per motivi di sicurezza sanitaria peseranno non poco sulla ripresa delle attività, ed è per questo che le misure da adottare dovranno essere mirate. Anche il settore dell’intrattenimento, come quello legato ai locali di pubblico spettacolo, i cinema, i lidi balneari, oltre a tutte le imprese che lavorano nell’indotto, sono rimasti pesantemente coinvolti dalla diffusione del contagio da Covid-19, ed anche per questo comparto gli interventi dovranno essere tempestivi e mirati. Al grido d’allarme lanciato dagli operatori del settore il Distretto, per bocca del Presidente D’Alì, chiede l’applicazione di tutta una serie di misure che si possono sintetizzare sostanzialmente in cinque punti: – una proroga dell’attuale termine di cassa integrazione in deroga; – riapertura prima possibile delle attività ristorative e di intrattenimento nel rispetto delle norme di sicurezza e salute; – sblocco della mobilità interna alla regione Sicilia anche per motivi di vacanze o svago; – maggiori sgravi fiscali e contributivi per le imprese; – una forte iniezione di liquidità per ripartire nell’immediato e per poter affrontare i costi di adeguamento alle misure di igiene e sanificazione dei locali. Alcuni dati possono dare meglio di altri la dimensione della crisi economica che si potrebbe prospettare per l’intero settore turistico della Sicilia occidentale. Prendendo in considerazione il settore alberghiero, secondo i dati di Federalberghi Trapani, nel territorio provinciale operano oggi, circa 300 aziende alberghiere e 600 strutture extra-alberghiere per un totale di circa 35mila posti letto. Si tratta di una realtà economica che dà occupazione a circa 7/8 mila persone. Le stesse difficoltà varrebbero anche per tutti gli operatori e le imprese che orbitano, a vario titolo, attorno al turismo. L’iniziativa che vedrà il 28 aprile, alle 21.00, i movimenti degli imprenditori del mondo HO.RE.CA e dei locali di pubblico spettacolo del territorio trapanese, accendere le luci delle insegne delle loro attività per alludere simbolicamente all’ultima sera, e la mattina successiva andare davanti ai loro Comuni a consegnare le chiavi dei propri locali ai Sindaci, dimostra quanto il malcontento per le probabili e ancora incerte misure che saranno adottate dal Governo per l’eventuale riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari, sia forte. Il timore è che le misure che saranno stabilite non siano adeguate per la gestione ordinaria di un locale ed economicamente insopportabili. Il Distretto si schiera in maniera forte accanto agli operatori del settore consapevole del fatto che lo sviluppo turistico del territorio, per il quale tanto si è lavorato, non può prescindere da un tessuto imprenditoriale e lavorativo sano, e in grado di essere nelle condizioni di poter accogliere al meglio i turisti che vorranno visitarlo. Un settore attualmente fiaccato dalla spirale negativa causata dalla pandemia, richiede uno sforzo comune e condiviso, ed è per questo che il Distretto sta ufficialmente dalla parte degli operatori e richiede alla autorità governative misure adeguate alla gravità del momento.