Mi candido! Ho maturato questa decisione con la consapevolezza delle difficoltà che avrà Marsala e chi dovrà guidarla. La mia esperienza. È il tempo del coraggio e della generosità. Offro alla città tutte le mie energie, il mio entusiasmo, i rapporti instaurati da parlamentare alla Camera dei Deputati e la significativa esperienza amministrativa maturata al governo della Regione Siciliana, dove ho amministrato con successo somme pari a 30/40 volte il bilancio della città di Marsala. Il tempo che ci attende è complesso ed insidioso. Marsala ha bisogno di farsi valere, e per far ciò necessita di un sindaco forte e autorevole, un sindaco che possa prestare attenzione tutta la città e non solo ad una parte politica, con la sensibilità e la responsabilità di un buon padre di famiglia. Tornare alla politica. Negli ultimi cinque anni non abbiamo avuto una guida, un leader, una voce capace di rappresentarci, di rappresentare la quinta città della Sicilia. Per rappresentare una comunità occorre innanzitutto sapere ascoltare, vivere il problema dell’altro. In questi anni, ho incontrato ed ascoltato il grido di disperazione di chi ha bisogno, degli ultimi, ma anche dei soggetti economici della nostra città: artigiani, commercianti, imprenditori, agricoltori. Mi sono messo in ascolto anche delle nuove generazioni per capirne bisogni e soprattutto aspettative. Amministrare una città non è una questione meramente burocratica, non è solo fare “quadrare i conti”, è anche e soprattutto una questione di cuore e di prospettiva e “visione” del futuro. Ecco perché serve la politica e serve la competenza tecnica che devono camminare insieme. Al centro la Città. Negli ultimi anni, la città è stata spesso testimone di retoriche che si pongono lo scopo di dividerci. La campagna elettorale non è ancora iniziata e già iniziano a propinarci la stessa manfrina di sempre. Ecco, su questo desidero darvi una notizia: non esiste una Marsala “per bene” e una Marsala “per male”, non esiste una Marsala che conta e una Marsala marginale, non esiste una Marsala fatta di “noi” e una Marsala fatta di “loro”. Esiste solo la Città di Marsala, che come la Repubblica è una, e potrà salvarsi solo se sapremo essere uniti oltre ogni recinto, confine e steccato che cercheranno di erigere. A cominciare da quelli spesso retorici che vogliono la città divisa tra destra e sinistra. Non cadiamo in questa trappola: demoliamo i muri che cercheranno di tirar su per dividerci e costruiamo ponti. Nei prossimi cinque anni, ci salveremo l’un l’altro, tendendoci la mano. Non è una questione di destra o di sinistra, Marsala riuscirà ad uscire da questo momento storico pieno di difficoltà se affronterà i problemi unita. Moderati. In questo rivendico il mio essere moderato: liberare la politica dalle solite divisioni preconfezionate e retoriche che allontanano dal guardare al bene comune e alimentano solo il disprezzo e l’odio per ottenere consenso. Il Patto cittadino. Marsala ha bisogno di un “patto cittadino”. La crisi economica ed i gravi problemi che ci attendono vanno fronteggiati con la forza della Comunità, facendo valere il peso della quinta città della Sicilia che, ove necessario, ad esempio nel settore del turismo e dei rifiuti, deve saper anche fare sistema con le realtà limitrofe per cogliere opportunità che individualmente rischierebbero di sfuggirci. Il metodo e il programma. È noto quanto il nostro territorio stia soffrendo in termini economici e, conseguentemente, in termini sociali. Alcune delle risposte è possibile trovarle nel territorio stesso, nelle sue energie che sono rimaste inespresse in questi anni a causa di una amministrazione incapace di mettersi in ascolto. Molti vi dicono che un’amministrazione comunale può fare poco. Fatevelo dire: sono alibi. Se ci guardiamo attorno, oggi, incredibilmente, a viaggiare su binari diversi, spesso in direzioni opposte, sono territori vicini. Palermo, ad esempio, è oggi molto ricca, anche grazie al porto ed all’aeroporto. A pochi chilometri di distanza, invece, la nostra economia, l’economia della provincia di trapani, rischia di collassare. Questa tendenza la si può invertire solo con un programma di governo ambizioso. A questo proposito, in settimana inaugurerò un format denominato “Massimo 5 minuti”, nel corso del quale illustrerò tutti i progetti alla presenza dei tecnici e dei manager che coinvolgeremo. Vi garantisco fin da adesso che si tratterà di progetti tecnicamente fattibili e finanziariamente sostenibili. In questa sede, ciò che mi preme comunicarvi è il metodo di quella che sarà la mia azione amministrativa, il “come” intendo attuare il programma che vi presenterò. La difficoltà, infatti, non sta nello scrivere programmi luccicanti, ma nello spiegare il “come” si intende attuarli, il metodo che l’amministrazione intende darsi per la realizzazione di ogni singolo intervento. Solo così si può essere credibili! Essere Comunità. Intendo dotare Marsala di un sistema che incentivi i comportamenti virtuosi del cittadino, offrendo benefici concreti e tangibili per coloro i quali collaboreranno al raggiungimento dei risultati che la città si propone di raggiungere. Intendiamo incentivare un senso di comunità. Per trasformare Marsala c’è bisogno di un’amministrazione capace di condividere le decisioni. Nella mia amministrazione i processi decisionali si svolgeranno nell’ambito della massima trasparenza secondo una struttura che alternerà momenti decisionali a momenti di verifica dei risultati e di ascolto della cittadinanza. Politica “attiva”. Certamente inaugureremo una stagione di politica ed amministrazioni “attiva”: a tal proposito investiremo 5 referenti dei municipi che a titolo gratuito saranno l’orecchio dell’amministrazione nelle varie dislocazioni del territorio raccogliendone le istanze. In ogni dislocazione territoriale si terrà una riunione di giunta ogni sei mesi, per verificare il lavoro svolto e raccogliere nuovi spunti. Ridurre la distanza tra giovani e politica: la nuova classe dirigente. Un altro aspetto centrale sarà quello della riduzione della distanza, che tutti percepiamo, tra i giovani e la politica. Lavorare per colmare questo divario generazionale e formare una nuova classe dirigente è quanto mai necessario e non più rinviabile, ma come? Certamente non attraverso le consulte giovanili, che spesso non sono altro che ipocrite messe in scena. Io ho un’idea, un’idea per certi versi rivoluzionaria, che porrà le basi per creare una classe dirigente, della quale vi illustrerò i dettagli al momento della presentazione del relativo punto del programma. I rapporti con movimenti e partiti. Infine, per quanto riguarda i rapporti all’interno della coalizione, i miei interlocutori saranno sempre i partiti ed i movimenti, e mai i singoli consiglieri comunali, come è purtroppo accaduto troppo spesso in passato secondo dinamiche che hanno portato solo a clientele e posizioni di potere. Partiti e movimenti saranno i garanti di processi decisionali democratici e partecipativi. Il nostro è un progetto civico perché pone al centro la civitas, la città nella sua accezione più ampia, il cui destino sarà deciso al suo interno, dai suoi stessi cittadini, senza che altre realtà politiche esterne possano pensare di deciderne le sorti. Il nostro progetto è civico non perché non ci sono i partiti. Nella nostra coalizione ci sono sia movimenti e liste civiche sia partiti, ma nell’ambito di questi è la classe dirigente marsalese a prendere le decisioni che contano. Con questo metodo e con questa struttura, il Comune non può che entrare in un circolo virtuoso che nel medio periodo darà risultati tangibili e misurabili. Per questa ragione insisto nell’affermare, sono ancora numerose le positive energie cittadine, individuali e aggregate, che non hanno ancora “trovato casa” per le prossime consultazioni. A voi dico: costruiamo ponti, non muri. Sarei felice di incontrarvi e ascoltarvi. La coalizione. Ringrazio tutti i movimenti ed i partiti che hanno già ufficializzato l’adesione al progetto che mi vede candidato sindaco. Ringrazio quindi Diventerà Bellissima-Progettiamo Marsala;
Noi Marsalesi; UDC; Tre liste che fanno capo al Movimento VIA; Forza Italia; Fratelli d’Italia; Movimento Liberi. Che mi hanno già dato la loro fiducia. Mi presento con un programma “aperto” ad ulteriori arricchimenti di chi vorrà sposarne contenuti e metodo. Come ho detto prima, candidarsi al governo della quinta città della Sicilia è una scelta di coraggio. Attendo il coraggio di altri gruppi perché possano rompere gli schemi tradizionali della politica ponendo al centro la città. Per questa ragione a breve terrò una conferenza stampa con tutta la coalizione. Sono sicuro che insieme ritroveremo il gusto della politica, usciremo dalla notte culturale, dalla sfiducia e dalla rassegnazione, riscopriremo di essere una comunità e vedremo Marsala tornare ad essere una città viva.